Francesco Passerini, in arte “Joe”, è un bassista/contrabbassista e compositore di Dozza, paese in provincia di Bologna. Di recente ha pubblicato un disco, “Contrabbasso ambient – Bass new day”, dove esplora atmosfere e sonorità ambient classico. Chiediamo ora a Francesco “Joe” il suo percorso musicale.
Quando, come e cosa ti ha spinto a studiare uno strumento?
«Mio padre era musicista. Un giorno in garage focalizzai il mio sguardo su uno strumento abbandonato, gli chiesi cosa fosse e mi rispose: “è un basso elettrico”. Lo presi e iniziai a provare a suonarlo. Con il passare del tempo mi sono diplomato in contrabbasso al conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena».
Dopo il diploma in contrabbasso sei riuscito a valorizzare i tuoi studi?
«Una volta finiti gli studi, ho suonato per orchestre classiche, barocche, filarmoniche della zona di Bologna, Ravenna, Forli e Cesena, ho girato con cover band, formazioni funky, jazz, rock, metal, adesso insegno strumento e musica in associazioni e scuole musicali come la Suditonomusiclab di Castel San Pietro Terme, ma soprattutto studio ancora e studierò per sempre».
Quando hai iniziato a comporre?
«Da sempre: quando studiavo brani e studi di bassisti e contrabbassisti famosi cercavo di suonare anche qualcosa di mio, che provenisse da me, e alcune composizioni le ho registrate».
Parlaci di “Contrabbasso ambient – Bass new day”.
«È un disco diviso in due parti: la prima parte (Contrabbasso ambient) sono 9 composizioni per contrabbasso dove cerco di proporre in musica quello che provo quando percorro strade e luoghi a me familiari, della mia zona dove vivo come Dozza, la Valsellustra e Monte del Re; la seconda parte (Bass new day) sono 6 composizioni per basso elettrico che suonavo da tanto tempo. In passato come prova ho registrato un altro cd, “Dozza Night”, che come suoni risulta più un buon demo, anche questo strumentale, e i brani sono particolari, genere sul funky-country-ambient. Il primo brano, “Dozza Night”, è un omaggio al mio paese che appena cala la notte diventa meraviglioso».
Grazie, Francesco, per tutte le informazioni. Un’ultima curiosità: da dove deriva il soprannome “Joe”?
«Viene da lontano… quando suonavo con gli amici in gruppi rock-grunge, per divertirci volevamo presentarci con nomi stranieri e io sono diventato “Joe”».