Andrea Lovito coinvolge il chitarrista/produttore Giuseppe Scarpato, il bassista Lorenzo Forti ed ospita Silvia Conti, con la direzione artistica di Gianfilippo Boni. Come raccontava nel suo precedente disco Professionisti del campo (uscito come Ance & I fatti quotidiani), la tradizione è forte, sia in campo artistico, ma anche in quello umano. Ma questo disco ha 11 anni e nel decennio prima aveva dato alle stampe La festa del rione, questa volta come Ance & IBombaLiberiTutti: tutti progetti che ha portato avanti con tenacia, la stessa che 30 anni fa mi aveva incuriosito quando l’ho presentato ad una serata selettiva del Rock Contest di Controradio. Di questi suoi differenti momenti artistici, ne abbiamo parlato velocemente al Larione10 alla presentazione del libro su Foffo Bianchi: sarà stato l’ambiente emozionante, ma Ance in quella occasione mi è sembrato assai comunicativo e nel consegnarmi il nuovo cd Ergonomia Domestica (disponibile anche come vinile) l’ho visto ammantato di una componente naive che traspare dalla copertina sino a brani come L’uomo non è sapiens e nel pamphlet Chiuso in casa. Infatti anche questo disco è figlio di quel periodo dannato in cui l’umanità ha cercato di combattere la peste del terzo millennio: mentre giungevano notizie di artisti che morivano per Covid-19 (e molti dei quali li consideravo amici e non ho potuto nemmeno partecipare al loro funerale), la maggior parte faticava a contenere lo tsunami creativo che cresceva dentro. Con la lenta ripresa, siamo perciò stati invasi da un sacco di produzioni e molte sono rimaste invischiate dalla fiumana, faticando a farsi notare: ha dunque ben fatto Andrea Lovito / Ance a consegnarmi brevi manu il suo nuovo lavoro, sennò non avrei potuto battere il piede con il suo Dannato Blues o riflettere sulla verità semi filosofica di un testo come Niente cambia invano. L’ultimo brano in scaletta è la versione italiana di un brano di Arthur Lee, composto per i Love nel 1972 e che Andrea Lovito omaggia con il cuore: l’unica pecca del package di Ergonomia Domestica è la back cover nella versione cd, dove la grafica è abbastanza caotica. In quella su vinile tutto è più chiaro e leggibile!
Meno sarcastico di Rino Gaetano (ma più energico del primo Francesco De Gregori), riconosciamo ad Andrea Lovito di avere una bella penna ed una scrittura fluida e su argomenti che sente suoi, nascosti non solo nell’anima, ma anche sotto pelle. Ben ha fatto Aldo Coppola Neri ad offirgli la sua Radici Music Records: se poi gli garantisse la collaborazione con un produttore artistico, non dovremmo aspettare un altro decennio per poter avere un suo nuovo disco. E’ bene precisare che solo Chiuso in casa è stata composta nei primi mesi del 2020: il resto è tutto antecedente al lockdown ed il tema “casa-abitare” era già deciso e la pandemia non ha fatto altro che consolidare questa idea
Tracklist di questo disco: Chiuso in casa 3,30 / Ergonomia domestica 4,04 / L’uomo non è sapiens 3,58 / L’ideale 3,01 / Eccoti 3,50 / Anche se 3,19 / Hai bisogno 3,33 / Dannato blues 4,42 / Niente cambia invano 3,38 / Tutti quanti abbiamo da vivere 3,47
Talmente vogliamo bene ad Ance che questa è la seconda recensione che scriviamo su Ergonomia Domestica: qui potete leggere la prima!