A tutti gli amanti del southern rock: questo è il disco che fa per voi. Ed è tutta roba made in Italy!!
Formatisi nel 2020 ad Ancora intorno al nucleo Carlo Lanteri (chitarra, banjo) e Ivan Battistella (voce, chitarra, armonica), gli The Steel Bones, una volta focalizzata la formazione, si dedicano sin da subito a materiale inedito, che soddisfi la loro passione di amanti del southern rock.
E così con ZZ Top, Lynyrd Skynyrd, Molly Hatchet, ma anche eroi più recenti come Blackberry Smoke e Black Stone Cherry nel cuore, le ossa d’acciaio assemblano un pugno di brani che diventa la base di ‘First Step’, che sin dalla copertina, evidenzia lo spirito della musica: riff polverosi e ritmi solari.
Nel southern rock, qui sporcato da evidenti tracce di hard, come dimostra il riff solido di “Rockompany”, non servono malizie e segreti, ma sono necessari attitudine e gusto nella scrittura. In questo senso il quintetto (che si completa con Simone Gagliardi, batteria, Eric Porfiri, chitarra e l’esperto bassista Maurizio “Lyon” Leone, oggi anche nei Gengis Khan e che i più vecchietti ricorderanno nei Gunfire, storica metal band italiana), è una garanzia, “Hard Bones”, “Empty Heads”, “West End Highway”, sprigionano tutto ciò che serve, con il coinvolgimento di cori, anche femminili, e di una strumentazione attenta ai dettagli, visto l’utilizzo di armonica, banjo e mandolino. Il gruppo è credibile anche quando imbraccia struenti acustici, infatti “Scars Remains” è una ballata che ha il sapore di quelle praterie e delle cavalcate, che questo stile rievoca.
Come dice il titolo è un primo passo, ma è di quelli che convincono.