Tutto esaurito al Parco della Musica di Roma per un concerto atteso due anni
“So che molti di voi hanno comprato questo biglietto più di due anni fa. Grazie per avermi aspettato così a lungo…”
Il garbo, l’ironia e l’attitudine confidenziale sono quelli di sempre. Basterebbero la sua voce e la sua chitarra per incantare, ma qui, in più, c’è una band stellare che non spreca una nota, impreziosita da un trio vocale che colora i brani ora di delicate armonie avvolgenti, ora di robuste pennellate soul.
Il repertorio tocca generosamente tutti i classici, da “You’ve got a Friend” a “Fire and Rain”, da “Country Road” a “Carolina in My Mind”, riservando un breve intermezzo all’inizio del secondo set a un paio di gustose cover tratte dal recente “American standard”. Il pubblico, partecipe e composto, finisce il concerto in piedi a spellarsi le mani sui bis. La dolcissima “Song For You Far Away”, grondante nostalgia, è l’abbraccio più affettuoso che si possa immaginare da un amico lontano, lungamente atteso e finalmente ritrovato.
La scaletta del concerto:
Something in the Way She Moves
Country Road
That’s Why I’m Here
Walking Man
Never Die Young
(I’ve Got to) Stop Thinkin’ ‘Bout That
Sweet Baby James
Steamroller
Copperline
Long Ago and Far Away
Up on the Roof
Teach Me Tonight
The Frozen Man
Bittersweet
Don’t Let Me Be Lonely Tonight
Fire and Rain
Carolina in My Mind
Shower the People
Your Smiling Face
Bis:
You’ve Got a Friend
How Sweet It Is (To Be Loved by You)
Song For You Far Away