Siamo alla periferia di una delle grandi metropoli del mondo: Roma caput mundi ed un manipolo di coraggiosi sognatori si ritrova in un festival bello, sin dal suo nome. La partenza con il botto il 22 e 23 Ottobre con l’accoppiata Enzo Gentile e Ricky Gianco nel Giardino del Punto Ristoro del centro polivalente Nicoletta Campanella: siamo in Via Marino Mazzacurati, 76 e l’ingresso è libero. Alle 18,00 il loro show si intitola Quello che ricordiamo della canzone: grazie alla collaborazione di Riccardo Rozzera (dell’ufficio stampa Cartadamusica) sono riuscito ad intervistare Luigi Cinque (che compare in questa intervista, fotografato da Emanuele Vergari), musicista che molti ricorderanno nel Canzoniere del Lazio e nel ’79 nell’album Canto di primavera de Il Banco del Mutuo Soccorso.
Un bentrovato a Luigi Cinque: cosa significa curare l’ideazione e direzione artistica di un festival originale come Le Ali della Città? Bello nei contenuti, ma anche nell’appendice conviviale di ogni sera .. Le Ali della Città è un festival sperimentale più che nei suoi contenuti specifici nel modo strutturale di porsi poeticamente direi nei confronti di un territorio come Corviale. Ovvero sia la periferia di una delle grandi metropoli del mondo. Si ribadisce il concetto che oggi – terzo millennio – il centro del linguaggio (che poi è l’essenza del nostro essere pensante ) non è più quello del centro del mondo che è, invece, come sappiamo in una crisi irredimibile. Il linguaggio è quello delle periferie ( delle città, del mondo, della cultura stessa ). E’ lì che esso (ormai morente) decanta, si contamina, si rinsangua e torna a essere capace di interpretare il flusso attuale delle cose. Nel prossimo tempo che sarà il postumano il nostro linguaggio dovrà contaminarsi ancora di più con quello degli animali se vogliamo resistere: ecco Corviale significa sperimentare questo procedimento. Lo faremo con le armi della canzone, del jazz europeo, della poesia, della sperimentazione tra modi e stili etc. etc.
Corviale fotografato da Aldo Feroce
Corviale è una periferia che quali caratteristiche ha, anche da un punto di vista artistico? Oggi non esiste dettaglio o singolarità. L’omologazione generalizzata ha reso tutto apparentemente molto simile. Corviale è un luogo come gli altri dove il senso del tempo è quello ancora di un “non centro” e vi attecchiscono fiori selvaggi che ritroveremo sulle cronache dell’arte nel prossimo tempo. Per certi aspetti Corviale è un “non luogo” e in questo senso potrebbe stare ovunque : Helsinki, Oslo, San Francisco o Madrid.
Luigi Cinque ha il tempo di coltivare un hobby? Quali artisti hai amato da ragazzo e quali cantanti segui ora con maggiore interesse? Ho sempre fatto ascolti random. Spesso senza sapere chi fosse l’artista o l’ensemble che mi incantava. In maniera autistica e ossessiva ho attraversato il blues, Bob Dylan, Pink Floyd, Genesis, il drupad indiano, Bismillah Khan, John Coltrane, Miles Davis e tutto il “grandifuori” etnico che man mano si andava scoprendo.
Come definire la partenza di questa edizione del festival? Enzo Gentile e Ricky Gianco offriranno un recital? Oppure sarà più vicino ad una performance senza rete? Ricky Gianco è un globe trotter della Canzone pop rock. Ha scritto alcune pagine importanti che hanno attraversato le nostre vite. E’ bravissimo in scena. Tutti dovrebbero ascoltarlo dal vivo quando racconta e canta e spiega. Con Enzo Gentile che è una colonna giornalistica, un viaggiatore di musica e tempo, fanno una coppia narrante, la loro performance diventa teatro puro. Direi una performance senza rete.
Chi ha creduto tangibilmente in questo festival? Chi insomma ti senti di ringraziare .. Certamente il Comune di Roma e il Ministero. Siamo vincitori di un bando dedicato alle periferie e noi lo abbiamo trasformato in un “film pasoliniano nella Corviale del 2413” nel senso che dell’avventura ne faremo anche un film vero e proprio musicale, favolistico, narrante e d’autore, con la interpretazione degli stessi artisti che abbiamo in programma.
Luigi Cinque fotografato da Emanuele Vergari
Pensiamo ai giorni in cui rifletterete sulle cose successe in questa edizione: pensando di conseguenza alla prossima, quali cose vorresti ripetere e quali invece attivare ex novo? Monteremo il film che diventerà la memoria di questa prima puntata e useremo Corviale come “base di partenza per un viaggio interplanetario dal quale il mondo si vedrà come un puntino lontano e piccolissimo e tutte le brutte storie degli uomini saranno solo polvere di stelle…” a parte gli scherzi, continueremo a sperimentare questa drammaturgia degli stili che abbiamo questa volta in programma cercando in musica e poesia qualche pietra filosofale del millennio. Sperando di tornare il prossimo anno.
Corviale ed il festival Le Ali della Città: ne parliamo con Luigi Cinque..
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