Esce oggi per L’Ippocampo il curatissimo volume di Rossella Menegazzo
Chi è sensibile al fascino sottile del Paese del sol levante sa bene che il Giappone è una dimensione dello spirito che si esprime anche attraverso l’estetica e che questa estetica – precisa, armonica, essenziale – abbraccia l’arte, la religione, le cerimonie, i gesti e anche le forme e i colori degli oggetti di uso comune.
Il nuovo volume di Rossella Menegazzo approfondisce il discorso intrapreso nel 2015 con lo splendido “WA. L’essenza del design giapponese”, di cui questo libro è idealmente gemello, anche nella veste editoriale.
La parte del leone spetta ovviamente al ricco e selezionato apparato fotografico, corredato della presentazione di ciascun oggetto (dal kimono ai complementi d’arredo, dalle raffinatissime ceramiche agli utensili da cucina, tra artigianato e avanguardia), ma la sintetica introduzione a cura dell’autrice offre un’eccellente guida pratica e sentimentale per orientarsi nell’universo dei colori tradizionali dall’antichità fino ad oggi: dal fiore di ciliegio al bambù fuligginoso, dal verde aghi di pino alla vasta gamma dei marroni tè, i nomi stessi evocano il fascino che da sempre la natura e il mutare delle stagioni esercitano sulla sensibilità giapponese.
Inizialmente adottati nell’abbigliamento per indicare il rango, i colori tradizionali hanno visto i loro significati espandersi nel corso del tempo fino a includere oggi ogni sorta di oggetto di design.
Di ogni colore vengono ripercorse le origini e l’influenza che ha esercitato negli ambiti più disparati, con notizie sui pigmenti da cui venivano ricavate le pregiate tinture (come l’onnipresente blu indaco) o sui personaggi storici che hanno reso popolari alcune tonalità, come il maestro della cerimonia del tè Sen no Rikyū.
Edizione curatissima, essa stessa oggetto di design, con rilegatura giapponese.
“IRO. L’essenza del colore nel design giapponese”, Rossella Menegazzo, L’Ippocampo