Ognuno è figlio del suo tempo. Il cantautore palermitano (ma con conosciute attività in Svizzera e Germania) pubblica un album che ci convince sin dal package: il disco è infatti contenuto in una confezione che ricorda molto un piccolo libro, dove la grafica è ben valorizzata ed anche le informazioni (contenute nel booklet) sono una goduria circadiana. Come la sua musica che non è mai banale. Il nostro Alessandro Sgritta nel suo articolo di presentazione ha ben enfatizzato come .. I tempi cambiano e anche gli scenari di vita non sono più gli stessi. L’età che avanza, i figli che se ne vanno da casa, gli addii e le possibilità che emergono quando la vita vira bruscamente. Sono queste esperienze fondamentali e affascinanti che suscitano riflessioni e ispirano la scrittura di Canzoni segrete .. e che Pippo Pollina ha illustrato a fondo nelle interviste che ha rilasciato, anche sulle radio & televisioni italiane. Molte di queste si sono concentrate sull’aggettivo che è nel titolo del disco e candidamente l’artista ha dichiarato che .. Sono segrete perché protette dalla massa .. Frase sibillina, se prima non ascoltate il brano Léo (dedicato a Léo Ferré) e scritta a quattro mani con Georges Moustaki. Chi ha narrato della sua faccia da straniero, con il nostro Pollina è riverente in modo limpido verso quel poeta che non c’è più fisicamente, ma le sue composizioni invece hanno connotati e cromature di una attualità pazzesca.
Non vedo però vincere un sentimento come la malinconia: assolutamente no! Non è questo il sapore che rimane dopo aver ascoltato l’intero album: certo, ci sono momenti introspettivi, ma la volontà di aprire la finestra per vedere cosa succede fuori è palpabile in piccoli capolavori come Senti le cicale e Quando scende la neve, ma anche nella iniziale Una musica anche domani. Tre brani che (forse inconsciamente) esaltano il rapporto tra artista e ascoltatore: infatti sono canzoni che potremo definire intime, perché sono interpretate, sussurrate e poste con garbo, atteggiamento tipico della scrittura di Pippo Pollina sin dai primordi! Discorso a parte per Scacciaferro, dove viene citato l’esperanto nella speranza che abbia una valenza universale, come da sempre è stata la poesia, scritta o divulgata per tradizione orale: la sua componente cacofonica, la rende potenzialmente in grado di superare ogni barriera artificiosa ed umana.
Pippo Pollina dimostra anche di credere ancora nelle favole (nonostante i 60 anni siano vicini), quando ci emoziona con Prendile se vuoi e soprattutto con la conclusiva Un’altra vita. Lui che è sempre stato capace di unire il folk ai temi sociali, con Canzoni segrete rivendica un ruolo tra i moderni busker, ma la sua domanda è stilata con il solito garbo ed uno sguardo naive. Biograficamente questo nuovo disco contiene canzoni scritte tra il Gennaio 2019 e il Giugno 2020, tranne la già citata Leo, scritta con Georges Moustaki nel 1994.