25 scrittori americani riavvolgono la lenza della memoria in un’antologia sulla pesca (e sulla vita)
“L’odore dell’acqua è sempre lo stesso, un odore che è impossibile da imbottigliare, come l’infanzia” (J. C. Sasser), e la pesca è qui essenzialmente un espediente per innescare il mulinello del ricordo e l’arte magica del racconto. Un racconto di generazioni che scorrono indolenti o turbolente in un quotidiano epico grondante nostalgia, trascinando con sé amore e morte, gioco e meraviglia, sogno e rimpianto, segreti, promesse, creature meravigliose, rottami, cose perdute, e, soprattutto, il sentimento di un futuro ancora sconosciuto e intero.
Il risultato è un’opera suggestiva, coesa, che in filigrana traccia una geografia fisica e sentimentale dell’America rurale e dei suoi riti, evocando una struggente colonna sonora immaginaria dalla semplicità grandiosa che va a toccare le corde più intime del cuore.
Dopo aver percorso le pagine e le sponde di questo libro, il lettore avrà forse imparato qualcosa sulla pesca (perché no?), ma avrà certamente capito qualcosa di più a proposito di quell’universo profondo e insondabile che è la vita.
In una parola, splendido.
“Al fiume. 25 scrittori sulla pesca“, a cura di David Joy con Eric Rickstad (Jimenez, 2022).