Credo di essere stato a scrivere la prima recensione sul debutto degli HammerFall. Era il 1997 e la recensione fu pubblicata su Metal Hammer. Era un periodo non molto felice per l’Heavy Metal tradizionale poiché ci si occupava più di Nu metal oppure di Grunge. La situazione era così problematica che durante gli anni novanta Iron Maiden e Judas Priest dovettero registrare la defaillance dei loro rispettivi cantanti iconici. Mi riferisco a Bruce Dickinson e Rob Halford. Il merito di “Glory to The Brave” (Nuclear Blast) fu quello di far ritornare un certo interesse nei confronti di sonorità metal più tradizionali e classiche facendo ripartire il treno. Dopo venticinque anni gli HammerFall sono ancora qui ad inondarci con il loro metal ultra-defender e tradizionalista. L’album si intitola “Hammer of Dawn” ed è uscito per i tipi della potentissima indie austriaca Napalm Records. “Hammer of Dawn” è il dodicesimo album per questa band proveniente dalla Svezia fondata nel 1993. Il discorso non si discosta molto dal loro primo album, ma quello che impressiona nel quintetto di Gothenburg è la loro capacità di essere sempre credibili e fedeli a una certa linea. Qui si tratta di vero Heavy Metal senza nessun appiglio agli innumerevoli sottogeneri del metallo. Il sound esce potente e vibrante in ogni brano e in ogni secondo della running-time. I brani hanno una forza impressionante con una linea armonica ben precisa ed individuabile. C’è un caleidoscopio di suoni davvero encomiabile. Suoni epici. Suoni power. Suoni meravigliosamente acustici. In breve, gli HammerFall si confermano – se ce ne fosse bisogno – campioni dell’Heavy Metal tradizionale. Un album che mi sono gustato appieno!!!
Tracks-list:
- Brotherhood;
- Hammer of dawn;
- No son of Odin;
- Venerate me;
- Reveries;
- Too old to die young;
- Not today;
- Live free or die;
- State of the W.I.L.D.;
- No mercy.
Sito ufficiale: https://www.hammerfall.net/