I Camaleonti, uno dei gruppi storici del rock italiano, hanno perso il loro cantante e tastierista, Tonino Cripezzi, scomparso questa notte in provincia di Chieti. Il musicista è stato trovato senza vita in una stanza di albergo a San Giovanni Teatino (Chieti). Il decesso sarebbe dovuto a un malore. Sul posto, lanciato l’allarme, sono intervenuti i soccorritori e i Carabinieri.
Antonio “Tonino” Cripezzi, 76 anni, in passato aveva già avuto problemi cardiaci. Ieri sera si era esibito con i Camaleonti al parco Villa de Riseis di Pescara. Dopo l’esibizione, una cena con lo staff e alcuni fan e poi il rientro in hotel. “Il mio caro amico di una vita Tonino Cripezzi se ne è andato nel sonno”, ha scritto su Twitter il cantautore Mario Lavezzi, che aveva suonato nella prima formazione dei Camaleonti, “Non posso crederci, sono sconvolto dal dolore. Tornano in mente i bei momenti vissuti insieme, che terrò sempre nel mio profondo caro amico”. A ricordare Cripezzi anche Maurizio Vandelli , che su Facebook ha scritto: “Nooo… Ho saputo ora, da Lallo dei Dik Dik e confermato da Valerio Veronese dei Camaleonti, che il mio amico carissimo Tonino Cripezzi non c’è più! Un fratello per me… Ciao Tonino ti voglio tanto bene…. Marina, Matteo, Niccolò… non ho parole…”. Anche i Nomadi hanno ricordato il collega: “Un altro artista della musica italiana ci lascia… Un abbraccio alla famiglia. Ciao Tonino, salutaci le stelle”.
I Camaleonti, attivi discograficamente dal 1966 (anche se dal vivo debuttarono nel 1964 al Santa Tecla di Milano), hanno inciso brani che sono diventati degli evergreen. L’arrivo del beat dall’Inghilterra fece decollare i Camaleonti assieme ad altre storiche formazioni italiane dell’epoca. Azzeccate interpretazioni di pezzi inglesi o americani e canzoni d’autore italiane li portarono rapidamente al successo: dalla prima, “Sha-La-La” (400 mila copie) alla rivisitazione di un brano “antico” come “Portami tante rose”, a “L’ora dell’amore” (1.400.000 copie, cover di “Homburg” dei Procol Harum), a “Io per lei” e alle bellissime “Applausi” (Cantagiro del ’68), “Mamma mia” (di Mogol-Battisti) e “L’eternità” (Sanremo ’70, assieme a Ornella Vanoni). Anche dopo gli anni d’oro, l’attività del gruppo non è mai cessata e, attraverso diverse formazioni ma sempre con lo stesso nucleo storico, i Camaleonti sono arrivati fino ad oggi con una bilancio di oltre 20 milioni di dischi venduti e, fra i premi, quattro Dischi d’Oro, due Maschere d’Argento, un Ambrogino d’Oro e un Diapason d’Oro. Tra i brani degli ultimi anni da ricordare “Quarant’anni”, un pezzo d’atmosfera che fa un po’ il bilancio della carriera del gruppo, e “Nel viaggio”, dedicato a Ricky Maiocchi, un ex componente della band, scomparso qualche anno fa. Nel corso di questi ultimi anni i Camaleonti hanno dovuto affrontare anche un altro lutto, per la scomparsa del batterista Paolo De Ceglie. Con la scomparsa di Tonino Cripezzi, restano nella formazione Livio Macchia (cantante e bassista, unico della formazione originaria), Valerio Veronese (chitarrista, nel gruppo dal 1985), Massimo Brunetti (pianoforte, tastiere, cori dal 1990) e Massimo Di Rocco (batteria, dal 2004).