Anche l’Italia ha avuto la sua MTV, ricca di programmi che hanno lanciato giovani autori e conduttori. Stiamo parlando di Videomusic, l’emittente che prese il via il 2 aprile del 1984 dal complesso “Il Ciocco”, nel comune di Barga, in provincia di Lucca. A lanciarla, sulle frequenze di Elefante Tv, fu la famiglia Marcucci, e in particolare l’imprenditrice Marialina Marcucci. Per tanti ragazzi degli anni ’80 quell’emittente è stato segno di modernità e soprattutto un modo per restare in contatto con il mondo. Fu un colpo al cuore quando il marchio sparì nel giugno 1997 per fare posto a TMC2, ormai entrata a far parte del gruppo Cecchi Gori.
A ricordare quelli anni irripetibili, pieni di musica, idee e voglia di sperimentare, è uno dei protagonisti assoluti di quell’emittente. Si tratta di Clive Griffiths, inglese di St Leonards-on-Sea, arrivato in Italia per insegnare inglese e che si ritrovò a condurre programmi. Griffith ha da poco pubblicato il libro “Videomusic – I nostri anni ‘80” (edito da Eclettica), un libro che in 400 pagine fa rivivere tutta l’atmosfera di quegli anni. C’è innanzitutto da ricordare che, per motivi di frequenze, non tutta l’Italia riuscì a seguire Videomusic. Infatti molte regioni del sud ne furono prive fino a quando non avvenne il passaggio al Gruppo Cecchi Gori nel 1995, che però gradualmente – nel piano di investimenti e di espansione delle sue emittenti – portò alla nascita di TMC2. Però per capire l’importanza di questa emittente basta vedere alcuni dati dei primi anni ‘90. Nel 1994 Videomusic era passata, nel giro di sei mesi, da 5,9 a 7 milioni di contatti giornalieri, con un target di giovani e adulti fino ai 45 anni, e un fatturato pubblicitario stimato intorno ai 25 miliardi di vecchie lire. Trasmissioni come “Roxy Bar”, condotta da Red Ronnie, vincevano il Telegatto come “Miglior programma musicale” dell’anno (la trasmissione sfiorava i 4 milioni di ascolto a puntata).
Ma partiamo dalle origini. Era il 1983 ed Elefante Tv trasmette dal Ciocco, una collina della Valle del Serchio in provincia di Lucca, quando il suo editore Marialina Marcucci decise di affidarsi a quattro VJ emergenti per creare un canale di sola musica. Tra loro anche Clive Griffiths e Rick Hutton, che già realizzavano per la tv locale videocorsi e programmi di inglese a distanza. A questi si aggiunsero Johnny Parker e Tiziana Cappetti, e in seguito altri che costruiranno la loro lunga carriera proprio partendo da Videomusic. Il primo video tramesso è stato “All night long” di Lionel Richie. Da quel momento Videomusic ha seguito tutte le tendenze musicali (heavy metal compreso), incuriosito gli spettatori e accontentato i fans di ogni artista. Memorabili le dirette di concerti di star del calibro degli Spandau Ballet, oppure di artisti italiani come Luca Carboni e Jovanotti, così come l’emittente puntualmente riusciva ad avere i diritti per la diretta sul territorio italiano di grandi eventi rock (come il Tributo a Freddie Mercury).
Il successo è immediato, grazie un linguaggio diverso rispetto alla tv tradizionale del periodo. Programmi meno ingessati che dialogano con i ragazzi. Nel libro Griffiths contestualizza quegli anni memorabili ricordando anche i principali avvenimenti del periodo e soprattutto le canzoni e gli artisti che hanno fatto da colonna sonora a quelli anni. Un capitolo importante è dedicato al mondo dei fans club. Videomusic seppe cogliere la voglia di aggregazione dei ragazzi, che si ritrovavano in raduni, concerti e iniziative in onore dei propri artisti preferiti. Per questo Griffiths non manca di ricordare l’attivismo di Giancarlo Passarella (il nostro direttore di Musicalnews.com), che dopo aver fondato “Solid Rock”, fanzine dedicata ai Dire Straits, intraprese un viaggio di aggregazione di fanzine e fans club con “Ululati dall’Underground”, che lo portarono anche a trasmettere sulle frequenze di Radio Rai. In particolare, Griffiths ricorda quando Giancarlo Passarella e altri due fans furono gli unici italiani a essere presenti nel backstage del concerto per Nelson Mandela, dove appunto era di scena anche la band di Mark Knopfler. Videomusic è stata importante per programmi diventati poi di culto come “Hot Line”, condotto a rotazione da Marie Moniquette delle Lorimeri, Johnny Parker, Rick Hutton, Clive Griffiths, Elisa Satta, Claudio De Tommasi, “Heavy” con Kleever, dedicato all’hard rock e all’heavy metal, “Blue Night” e “Moka Choc”, programmi di tendenza e contenitori culturali notturni, “Segnali di fumo” e “Crazy Time” con Rick Hutton e Clive Griffiths, “Rock Revolution”, presentato da Mixo, sulla storia della musica e realizzato con materiale d’archivio di reti televisive estere, “Print”, programma dedicato alla letteratura, “Caos time” e “Metropolis”, un viaggio nella cultura delle maggiori città europee e americane e nei libri. A queste trasmissioni bisogna aggiungere il VM Giornale, primo tg pensato per un pubblico giovane, che prese il via nel 1991 e che ha visto alternarsi come direttori Daniela Brancati, Tania De Zulueta e Marco Giudici. Nel libro non mancano testimonianze di artisti come Alex Britti, Luca Carboni, i Righeira, Marco Baldini, Mixo, Ligabue, Gazebo, Emilio Cavallini, Linus, Savage, Maurizio Solieri e alcune delle tante persone che hanno fatto parte della squadra di Videomusic. Il libro sarà presentato il 4 luglio al Teatro dei Differenti di Barga (Lucca), il 19 agosto al Viareggio Music Festival e il 17 settembre al Factory Grisù di Ferrara.