Addio a Irene Fargo, cantante che aveva portato l’opera e la letteratura sul palco del Festival di Sanremo. L’artista, nata a Palazzolo sull’Oglio (Brescia), è venuta a mancare venerdì 1 luglio a Chiari. Aveva 59 anni. Sconosciute le cause del decesso. A darne notizia su Facebook è stata la sua amica Giovanna Nocetti, che ha scritto: “Ciao Irene, voglio ricordarti così. Ci siamo volute bene sinceramente. Mi mancherai… Riposa in pace”.
Irene Fargo, nata il 1 novembre 1962, è stata un’interprete che ha lasciato il segno nella musica italiana. Molto attiva tra la fine degli anni ’80 e i ’90, l’artista (all’anagrafe Flavia Pozzaglio), si è distinta per aver inciso bravi che facevano riferimento alla letteratura e all’opera lirica. Dopo il suo debutto al Festival di Castrocaro nel 1987 con “Fretta di te”, è l’incontro con il produttore Enzo Miceli a determinare la scelta del nome d’arte. Dopo un ritorno nel 1988 al Festival di Castrocaro e il 45 giri d’esordio “Dialoghi / Meccanismi”, nel 1990 arriva il primo album omonimo preceduto dal singolo “Le ragazze al mare”. Nel 1991 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo e si classifica seconda nella categoria nuove proposte con il brano “La donna di Ibsen”, il cui testo è ispirato a un testo teatrale del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen intitolato “La donna del mare”, che viene inserire in una nuova edizione del primo disco. L’artista si mette subito in luce, tanto che arrivano collaborazioni con artiste del calibro di Grazia Di Michele, e partecipazioni a numerosi programmi televisivi. Pubblica anche il singolo “Ugo… domani mi sposo”. Nel 1992 torna a Sanremo tra le nuove proposte, e ottiene un nuovo secondo posto con “Come una Turandot” ispirato all’opera di Giacomo Puccini. Segue il secondo album dal titolo “La voce magica della luna”, che otterrà un buon successo di pubblico e che consentirà all’artista di partecipare al “Nuovo Cantagiro” dove si classificherà al terzo posto. Nel 1993 esce l’album “Labirinti del cuore”, che segna un cambio di produzione, con brani firmati, tra gli altri, da Mariella Nava, Roby Facchinetti, Kaballà e Daniele Fossati. Dopo la partecipazione a una stagione di “Domenica in…”, Irene Fargo pubblica nel 1995 “O core e Napule”, omaggio alla musica partenopea. Seguono gli album “Fargo” (1997), “Appunti di viaggio” (1999) e “Vai da lei” (1999). L’artista pubblicherà poi alcuni singoli, intervallati da momenti di silenzio (in seguito Irene Fargo dichiarerà di essersi allontanata dalle scene perché vittima di stalking da parte dell’ex marito e per tutelare la figlia). Per un nuovo album bisogna attendere il 2008 con “Cartolina napoletana”. Il 7 dicembre 2012 l’artista torna in radio con il singolo Acrobati tratto dal nuovo album “Crescendo”. Il brano, composto da Konrad Pulè e Alessandro Hellmann, è il terzo di un album nato dalla collaborazione con grandi autori. Seguiranno gli album “Luce” (2014) e “Il cuore fa” (2016). L’artista ha affiancato negli atti all’attività musicale quella teatrale. E’ stata protagonista di musical come “Il ritratto di Dorian Gray”, “I promessi sposi”, “Masaniello” per la regia di Tato Russo, e “Cleopatra” per la regia di Claudio Insegno.