Il 25 maggio di 50 anni fa a Villa Pamphili si tenne quella che poi venne definita la “Woodstock italiana”. Si tratta del Festival pop di Villa Pamphili, che si svolse dal 25 al 27 maggio del 1972 a villa Pamphili a Roma. Oggi, a distanza di 50 anni, una mostra ricorda quella tre giorni, che ha fatto respirare musica internazionale a tanti ragazzi.
“C’era un grande prato rock” è il titolo dell’iniziativa promossa da Roma Best Practices Award – Mamma Roma e i suoi figli migliori, in collaborazione con il Ministero e il Dipartimento delle Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale, l’Istituzione Biblioteche di Roma e il Teatro Pamphilj. Fino al 26 giugno, nella biblioteca del Villino Corsini (che si trova appunto a Villa Pamphilj, con ingresso da Largo 3 Giugno 1949 – Piazza San Pancrazio) sarà possibile ammirare la mostra che presenta fotografie, filmati, documenti e tanti ricordi su quell’evento. Materiale che è arrivato anche da chi, nel 1972, aveva partecipato a quell’evento e che ha risposto alla campagna lanciata nei mesi scorsi da Roma BPA. La mostra, inaugurata oggi, è stata preceduta da una conferenza stampa, che ha visto la partecipazione del Presidente di Roma BPA e ideatore dell’iniziativa, Paolo Masini, di uno degli organizzatori del festival, Giovanni Cipriani, del fondatore del Banco del Mutuo Soccorso, Vittorio Nocenzi, del giornalista Felice Liperi, del presidente del XII Municipio di Roma, Elio Tomassetti, della rappresentante del Ministero delle politiche giovanili, Rosaria Giannella, e della direttrice di Villino Corsini, Anna Barenghi. Presenti in sala molti giornalisti e musicisti, che in quel 25 maggio del 1972 erano presenti all’appuntamento, oltre ai familiari di Pino Tuccimei, che insieme a Cipriani aveva organizzato il festival. Da ricordare nel team anche il giornalista Eddie Ponti, che presentò le serate, e Michele Cherubini, che si occupò di tutta la parte tecnica.
“Una grande operazione di memoria collettiva non solo di Roma ma dell’Italia intera”, ha ricordato Paolo Masini, “Raccontare quello che accadde intorno a quel festival significa raccontare la vita, la società, la cultura e perfino la politica di quell’epoca. Materiale utile per un dialogo musicale e culturale tra i giovani di ieri e quelli di oggi”. Il Festival di Villa Pamphili 1972 è ricordato per la presenza di artisti del calibro di Banco del Mutuo Soccorso, The Trip, Osanna, Garybaldi, Quella Vecchia Locanda, Fholks, Richard Benson, Raccomandata Ricevuta di Ritorno e Van der Graaf Generator. Ma non mancarono anche cantautori come Francesco Guccini e artisti come I Vianella e Bobby Solo. “C’era il prog, i cantautori e la politica”, ha ricordato il giornalista Felice Liperi, “Nel complesso un clima molto forte. I ragazzi si sono trovati coinvolti, per la prima volta, in una storia importante. Una generazione si è trovata finalmente coinvolta nella musica”. Giovanni Cipriani, che al tempo guido l’organizzazione, ha ricordato come nacque Villa Pamphili 1972. “Nel 1969 avevo dato vita in una cantina a un club per ragazzi”, ha spiegato, “Non avevamo molti soldi, ma tra le cose che facemmo ci fu anche un abbonamento alla rivista Times, perché ai giovani veniva praticato un prezzo basso. Ricordo quando mi arrivò il numero con un inserito speciale dedicato al Festival di Woodstock. Non comprendevo l’inglese, ma dalle foto capii si raccontava qualcosa di straordinario. Così contattati gli associati che conoscevano l’inglese e subito si precipitò una ragazza che mi tradusse l’articolo. A quel punto pensati che anche noi dovevamo fare qualcosa di simile. Tempo pochi mesi e nell’autunno successivo alla Scalinata dell’Università organizzammo un festival pop, che radunò oltre 4 mila persone. Fu un buon inizio. A quel punto lavorammo tutto l’anno per fare qualcosa di più grande e arrivammo così a fare nel 1970 il primo festival pop a Caracalla. Appuntamento che ebbe un grande successo, che venne replicato nel 1971. A quel punto le richieste aumentarono. L’edizione del 1972 iniziammo già a pubblicizzarla come Caracalla 3. Solo che, da riunioni che facevo giornalmente con il Comune di Roma e la Prefettura, si iniziò a considerare una sede alternativa per questioni di ordine pubblico. Si prevedeva un pubblico superiore alle aspettative. Inoltre c’erano anche le elezioni in arrivo. Alla fine il comune ci concesse una parte di Villa Pamphili. Pino Tuccimei si occupò degli artisti, io della parte più burocratica. Se le prime edizioni a Caracalla furono gratuite, per Villa Pamphili venne previsto un biglietto di ingresso di 300 lire. Una cifra comunque irrisoria, se si pensa che per i Beatles all’Adriano i biglietti erano stati venduti a 10 mila lire. Nonostante questo tante persone trovarono il modo di imbucarsi e per questo ci furono tantissime presenze”.
Le cronache di quei giorni ricordano di performance memorabili, tra cui quella dei Van Der Graaf Generator, ma anche di polemiche dei residenti, e qualche piccolo incidente. Nel documentario realizzato per questa occasione, con la regia dello stesso Paolo Masini, vengono raccolte tante testimonianze, tra cui quella di Bobby Solo che venne sostanzialmente mal accolto dal pubblico, salvo poi applaudirlo all’esecuzione di una versione di un brano di Elvis Presley. Nel documentario anche una bellissima testimonianza di David Jackson dei Van der Graaf Generator che ricorda il festival di Villa Pamphili come uno dei momenti più importanti della sua carriera, che gli fece conoscere gruppi di rock progressivo italiano con cui poi avrebbe suonato in giro per il mondo.
Vittorio Nocenzi del Banco del Mutuo Soccorso ha rimarcato l’importanza di quel festival nella storia del gruppo. “Ricordo che arrivavamo da un concerto dal nord Italia”, ha detto il fondatore del Banco, “eravamo tutti stipati nel furgoncino tra strumenti e suppellettili varie. A un certo punto sull’autostrada venimmo sorpassati da una Mercedes, con a bordo dei musicisti ben vestiti, come delle vere rock star, che andavano proprio a suonare a Villa Pamphili. Quando arrivammo venimmo accolti con grande calore dal pubblico, al contrario della band che viaggiava a bordo della Mercedes. Nella storia del Banco quel festival è importante perché è lì che ho conosciuto musicisti che poi avrebbero fatto parte della storia del Banco”.
“C’era un grande prato rock” prevede numerose iniziative, che si svolgeranno durante il mese di apertura della mostra. Venerdì 27 maggio, alle 17.30 al Villino Corsini, sarà presentato il libro “Napule’s Power – Movimento musicale italiano” di Renato Marengo. Martedì 31 maggio, alle 17.30 a Villino Corsini, sarà presentato “Ribelli & Ostinati. Voci e suoni del ’68” di Felice Liperi. Mercoledì 1 giugno, alle 17.30, sarà presentato “La musica di protesta negli Usa” di Alessandro Portelli. Venerdì 3 giugno, dalle 17.30, nella Terrazza della biblioteca del Villino Corsini ci sarà “Dal Festival Pop di Villa Pamphili a Prog Italia”, la vitalità del rock progressivo raccontava dalla rivista “Prog Italia”, e la presentazione del libro “Behind & Beyond” di Paolo Carnelli, dedicato alle copertine dei Van der Graaf Generator. Interverranno il direttore di Prog Italia, Guido Bellachioma, il coordinatore di Prog Italia, Paolo Carnelli, Gianni Nocenzi, Jenny Sorrenti, Pericle Sponzilli (Reale Accademia di Musica) e Carlo Bordini (Cammello Buck). Sabato 4 giugno, dalle 11 alle 18, al Teatro Pamphilj sarà proiettato il documentario “Mellotron” di Angelo Rastelli, dedicato alla trasformazione del beat in prog. Mercoledì 8 giugno, alle 17.30, a Villino Corsini, incontro sul tema “Al parco si può! Cultura, sociale e solidarietà” con Paolo Masini, l’assessore all’ambiente del comune di Roma, Sabrina Alfonsi, la produttrice Nicoletta Mantovani, Annalisa Corrado e Veronica Olmi. Giovedì 9 giugno, alle 17.30, sarà presentato il libro “Da Caracalla a Villa Pamphilj – Il prog a Roma sull’onda di Woodstock” di Anna Bisceglie. Venerdì 10 giugno, alle ore 18.30, presentazione del libro “A Roma Monteverde Gianicolense – Colli Portuensi. Storie quotidiane del quartiere capitolino” di Ilaria Petrarca. Martedì 14 giugno, alle 17.30, presentazione de “Il grande libro del vintage” di Sabina Minardi. Giovedì 16 giugno, alle 17.30, alla biblioteca di Villino Corsini, ci sarà la masterclass di David Jackson dei Van der Graaf Generator. Venerdì 17 giugno, alle 17.30, ci sarà il concerto della Banda musicale del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, diretta dal maestro Andrea Monaldi, sul tema “La mia banda suona il rock – Un viaggio nella musica progressive italiana”. Sabato 18 giugno, alle 16.30, omaggio a Pino Tuccimei, Giovanni Cipriani e Michele Cherubini, con la partecipazione di Osanna, David Jackson, Raccomanda Ricevuta Ritorno e Semiramis. Gran finale il 19, 20 e 21 giugno con la Festa della Musica (il programma specifico sarà diffuso nei prossimi giorni). L’Associazione Roma BPA Mamma Roma e i Suoi Figli Migliori ha come mission quella di “rimettere la storia al suo posto” ricordando e sottolineando i grandi eventi che hanno segnato la storia della capitale e quella italiana. Un lavoro minuzioso che ama cogliere le ricorrenze più significative come, tra le tante, il centenario di Ernesto Nathan, la storia Luigi Petroselli, quella di Righetto, giovane eroe della Repubblica Romana e quella di Andreas Aguyar, luogotenente di Garibaldi, fino alla storia di Michael Collins, il romano che conquistò la luna. Per informazioni: www.ceraungrandepratorock.it