Dopo un periodo di grande ricerca, artistica e personale, Galeffi torna oggi con il suo nuovo album “Belvedere” (Capitol Records / Universal Music Italy). Un nuovo capitolo della sua vita, in cui ci accoglie nel suo mondo con grazia, facendosi specchio delle nostre emozioni più profonde, grazie alle liriche e all’eleganza che contraddistingue la sua musica.
“Belvedere” è fuori ovunque, in fisico (CD e vinile) e in digitale. È possibile, inoltre, acquistare anche un’edizione limitata e autografata in vinile dell’album. Quello uscito oggi è di certo il disco più maturo dell’artista. Lasciandosi alle spalle alcune sfaccettature del suo passato e reagendo agli eventi che lo hanno segnato negli ultimi anni, Galeffi mette al centro di tutto la musica, con la sola voglia di non restare intrappolato in definizioni che non sente più sue. L’autorialità pop, con influenze legate alla canzone d’autore italiana ma anche alla chanson francese – di cui si è enormemente cibato negli ultimi due anni passati lontani dalla scena –, è ciò che contraddistingue la scrittura e, più in generale, l’approccio odierno di Galeffi alla sua musica. Un disco, “Belvedere”, in cui osa negli arrangiamenti e lo trova rinnovato anche dal punto di vista autoriale. Una crescita, quella musicale e personale, che si percepisce anche dai suoi testi, attraverso i quali si scopre, mettendo più a nudo che mai anche le sue fragilità e debolezze, provando ad andare oltre i temi che tanto gli sono stati cari nei precedenti lavori. Figlia della maturità acquisita negli ultimi anni è la sua attuale capacità di analizzare le relazioni interpersonali e il mondo che gira intorno con occhi nuovi e uno spirito sicuramente diverso. Non è improprio dire che “Belvedere” sia un album squisitamente pop, nato da una fase creativa e di contaminazione che ha aperto Galeffi a tante collaborazioni: da quelle con diversi produttori (Iacopo “BRAIL” Sinigaglia, Tommaso Colliva, Fabio Grande, Mamakass, Alessandro Forte e Matteo Cantagalli, fratello dell’artista all’esordio nelle vesti di producer) a quelle con amici autori (come Leo Pari e Zibba). A questa nuova fase musicale dell’artista non è mancata nemmeno la complicità di musicisti di spessore: Enrico Gabrielli e Massimo Martellotta (Calibro 35), Carmelo Patti, Robbo Scogna, Filippo Cornaglia (Niccolò Fabi, Andrea Laszlo De Simone), Francesco Aprili (Giorgio Poi), Sebastiano Burgio (Mannarino, Davide Shorty, Aine, Massimo Ranieri), Danilo Bigioni (Flaminio Maphia, Neffa, Diodato, Morricone).
“Belvedere è un album che è nato dalle polveri della pandemia e dalla fine di una storia d’amore“, racconta Galeffi, “Ho vissuto la scrittura di questo disco come fosse un nuovo esordio, la mia quotidianità è cambiata totalmente negli ultimi due anni, così come me. Belvedere è un invito a cogliere il bello che c’è nelle cose intorno a noi, un invito ad allenare il bene, ad evadere, a guardare il panorama che siamo noi e che sono gli altri. Era ed è un messaggio di speranza anche per me, che spesso mi concentro sulle cose che mi mancano e mi perdo. É il mio disco più lungo, perché il silenzio e il dolore collettivo e personale degli ultimi due anni aveva bisogno di uscire il più possibile. Dodici canzoni, dodici mondi diversi, come fosse una canzone per ogni mese dell’anno”. Della complessità e bellezza di questo suo nuovo lavoro, Galeffi ci ha già dato un assaggio con i primi tre brani che hanno aperto la sua nuova stagione musicale: “Divano nostalgia”, “Appassire” e “Due Girasoli”. A questo si uniscono le bellissime iniziative ideate dall’artista per dare un messaggio forte sul suo nuovo modo di vivere la sua musica e la grande voglia di rivedere e riabbracciare il suo pubblico. Lo abbiamo visto protagonista di un’esibizione inaspettata sui tetti del Pigneto, quelli dello Sparwasser, club chiuso a causa della pandemia che durante l’emergenza è diventato rifugio per senzatetto. Ha poi attraversato Milano su un divano itinerante, per le vie, le piazze e i parchi della città, tra gli occhi incuriositi dei passanti e le stories dei fan accorsi in vari punti della città per godersi in anteprima “Divano Nostalgia”. Fino ad arrivare all’esperienza condivisa, con chi ha sempre supportato la sua musica, a bordo di un autobus turistico, dal quale guardare le meraviglie di Roma, ascoltando in anteprima “Belvedere”, con sopra solo il cielo della Capitale.