Sulle rispettive torte di compleanno Piero aveva 6 candeline, una meno di quelle di Ghigo. Eppure ieri sera al Tuscany Hall hanno saltato come dei grilli, offrendo uno spettacolo massiccio, comprensivo di scapezzolamento .. con chiaro riferimento alle femmine in prima fila a mostrare la famosa coppia di ghiandole mammarie! L’ultimo Girone è un tour che dovrebbe segnare la fine con il botto del loro sodalizio musicale, ma (visto l’affetto sanguigno mostrato in tutti i concerti che hanno sino ad ora fatto) sarà difficile non rispondere ai fans con altri live.
Il lungo mese di prove per questo tour, ha permesso ai Litfiba di testare decine e decine di brani, praticamente tutti quelli che hanno inciso. Ogni scaletta per questo sta risultando diversa dalle altre e questo consente ai fans di partecipare a più show, ma anche alla band di non annoiarsi nel proporre sempre le stesse canzoni! Pierotten (mi sia consentito di usare il nomignolo con cui abbiamo conosciuto Piero Pelù sin dai tempi dei Mugnions, nell’era underground pre Litfiba) è di una potenza espressiva e vocale che ti fa affermare che il rock fa veramente bene, se unito ad una cura del corpo ed ad uno stile di vita all’altezza del passare dei decenni. Su Ghigo Renzulli non so più cosa dire, perché la sua bravura con la chitarra fa il paio con la sua profonda generosità nel dispensare consigli ai giovani musicisti: scene del genere le ho viste di recente, essendo lui il presidente del Firenze Suona Contest ed io il bravo presentatore.
Il Tuscany Hall ha risposto alla grande agli hit più storici (da Lacio Drom a Proibito), ma tantissimi cantavano a squarciagola anche Paname, Apapaia e financo Louisiana: dove ho sentito tremare il pavimento è stato con Eroi nel vento.. e mi sono trovato in un angolo con i lacrimoni che stavano spuntando, ripensando ai momenti in cui giravano il relativo videoclip (anzi il proto videoclip!) ed io ero sul set a sbirciare. Anche con Regina di cuori il pubblico è impazzito, così come quando Piero ha ricordato chi non c’è più … Ringo De Palma (il batterista della line-up originale, scomparso nel 1990), Candelo Cabezas (il percussionista morto nel 1997) e Erriquez della Bandabardò (in cielo dall’anno scorso). E non è mancato nemmeno un ricordo di Kurt Cobain con il brano Lo spettacolo) e l’invito a sostenere Amnesty International, perché di guerre nel mondo ora ce ne sono oltre 50..
Una considerazione sul pubblico è difficile, perché era assai variegato: qualche antesignano punk della prima onda, molti con le sbiadite t-shirt dei tour di supporto ai loro dischi da un milione di copie vendute, diverse famiglie con mamma scatenata e figli discretamente meravigliati, un paio di dinosauri nel frattempo diventati bancari, qualche carampana piena di rughe (ma orgogliosamente fasciata in un completino di pelle) e tanti ragazzi non fiorentini: io ho parlato con una carovana di ragazzi veneti ed anche con francesi venuti apposta a Firenze. Peccato che dentro il Tuscany Hall pochi mantenevano mascherina e distanza di sicurezza, ma questo francamente era impossibile farlo.
A fine spettacolo, c’è la possibilità di andare a salutare la band ed in quei momenti di attesa di backstage incontro visi conosciuti e c’è lo scambio di impressioni: voglio perciò citare madame Anne Marie Parrocel (che con suo marito Alberto Pirelli hanno fondato la storica etichetta I.R.A.), Finaz (della Bandabardò), Salvatore Scifo (fondatore di uno dei primi fan club dedicati alla band), Elisa Giobbi (presidente del Firenze Suona Contest), Gianluca Venier (bassista sia dei Litfiba che dei Malfunk), ma soprattutto la dolce Maria Denise, la compagna di Ghigo.
Vedo anche in lontananza passare Fulvio Paloscia (critico del quotidiano La Nazione) e la fotografa Tania Bucci, ma sicuramente mi scordo tanti altri: sapete in questo momento sono felice per lo spettacolo visto ieri sera, ma … ho una certa età, ho saltato come un grillo e.. stanno spuntando dei dolorini in varie parti del corpo. Moglie … che me lo prendi un antidolorifico?