Quando i ricordi, anche quelli più importanti, tendono a sbiadire, non c’è nulla di più potente di una canzone per trattenerli e immortalarli per sempre. Nasce per questo Lolita dei Parioli, il nuovo singolo di Dodicianni uscito per Nevada Inc. su distribuzione Believe Music.
Dopo “Dicono che tu” e “Delacroix“, Dodicianni (al secolo il cantautore, pianista, compositore e performer Andrea Cavallaro) torna con una ballad intensa, dolce e malinconica. Scritta e composta da Dodicianni, “Lolita dei Parioli” racconta di una forte amicizia sviluppata tra le vie di una Roma malinconica dal sapore felliniano, tra il Tevere e Castel Sant’Angelo illuminato, tra i vicoli del centro e le ville dei Parioli. Un rapporto capace di lasciare un segno sull’anima, in modo pressoché indelebile. Un brano nato anni fa e ripreso in mano dopo tanto tempo, portato a una forma nuova grazie alla produzione di Lorenzo Donato: piano soffuso, vorticosi pattern di synth modulare e chitarre sofferenti si intrecciano in una rincorsa continua, dando vita a un mondo sonoro in cui si incontrano Antonello Venditti e Prince, Lorde e i Radiohead. La Capitale fa da sfondo a un viaggio nella memoria attraversato da schegge di conversazioni passate: la voce parlata di una ragazza contribuisce a evocare ricordi che nel tempo sono ciclicamente tornati e ora assumono un sapore nuovo, dettato da un’assenza che si fa agrodolce e che ha paradossalmente elevato la bellezza della città a un livello superiore. “Ci sono persone che entrano velocemente nelle nostre vite, e con la stessa facilità ne escono”, aggiunge Dodicianni, “In questo breve lasso di tempo, però, condividono con noi i sogni, le preoccupazioni, la delusione per un padre che non si interessa poi così tanto e Alice pizza, la pizza bassa economica più buona di Roma. Sono momenti preziosi che, anche se all’interno di una bolla, vanno preservati, curati e, di tanto in tanto, ricordati”. Ed è proprio questo che vuole fare “Lolita dei Parioli”: proteggere un ricordo, un sentimento, non permettergli di volare via o offuscarsi. E vederlo lì, per sempre, camminare tra le strade della Città Eterna.
Andrea Cavallaro, in arte Dodicianni, è un cantautore, pianista, compositore e artista veneto classe 1989. Creativo, poliedrico e dalle molte sfaccettature, coltiva la sua carriera anche nell’arte contemporanea, parallelamente alla musica. Il suo stile è caratterizzato da performance spesso d’impatto e provocatorie, riscontrando in pochi anni contatti e produzioni in molte gallerie e festival italiani ed europei. Tra le sue performance più note, “No Frame Portrait”, riproposta a Milano a luglio 2021. Ha collaborato, negli anni, con numerosi artisti e produttori, aprendo inoltre live per Thegiornalisti, Tiromancino, Vinicio Capossela, Calcutta, Wrongonyou e Lucio Corsi. Nel 2021 è uscito il suo EP “Lettere dalla lunga notte” (distribuzione Believe), anticipato dai singoli “Discoteche” e “Mio padre scrive per il giornale”. Il lavoro, frutto di un concept ben preciso, è stato registrato interamente in presa diretta, per un sound caldo e dalle sfumature notturne. A ottobre 2021 esce Dicono che tu (qui il video) e il 18 febbraio 2022 Delacroix (qui il video): due brani segnano il passaggio a una nuova fase della carriera di Dodicianni, che punta ad approfondire nuovi mondi tematici e sonori, costruendo un immaginario sfaccettato e personale, internazionale e impattante.