Counting Crows: in Italia a ottobre con David Keenan come supporter

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Le tappe italiane del Butter Miracle Tour 2022 dei Counting Crows si arricchiscono di uno special guest d’eccezione: sarà infatti David Keenan, apprezzato cantautore originario di Dundalk, in Irlanda, ad aprire i concerti previsti per domenica 2 ottobre al Gran Teatro Geox di Padova, martedì 4 ottobre all’Auditorium Parco della Musica di Roma, giovedì 6 ottobre al Tuscany Hall di Firenze e venerdì 7 ottobre al Teatro Dal Verme di Milano. I biglietti (info Barley Arts) sono disponibili su Ticketone (tutte le date) e Ticketmaster (solo Padova).

Il tour dei Counting Crows segue l’uscita di “Butter Miracle: Suite One”, una suite di quattro pezzi per una durata complessiva di 19 minuti uscita la scorsa estate su etichetta BMG. The Butter Miracle Tour prenderà il via dagli Stati Uniti e proseguirà poi in Europa con una lunga serie di show, inclusi quelli italiani. Per Adam Duritz «È bello stare on the road negli Stati Uniti dopo tutto questo tempo, ma siamo davvero entusiasti di poter tornare in Europa. Siamo ansiosi di rivedere tutti ai nostri concerti nel 2022!».

David Keenan

La storia di David Keenan sembra quasi troppo bella per essere vera. Durante l’infanzia passata nelle case popolari, trova una vecchia chitarra Hofner a casa di suo zio e da adolescente scappa di casa per fare il busker sulle strade di Liverpool alla ricerca del suo idolo, il leader dei The La’s Lee Mavers. Qua viene scoperto grazie ad un tassista, che lo filma sul sedile posteriore mentre canta un pezzo che ha scritto quando aveva appena quindici anni. Dopo il successo internazionale con l’album A Beginner’s Guide to Bravery (Rubyworks, 2020) decide di trasferirsi a Parigi e pubblica un libro di poesie. Insomma, una storia dalla quale si potrebbe trarre spunto per la sceneggiatura di un film su un giovane avventuriero che parte alla conquista del mondo con la testa piena di sogni e il cuore traboccante di canzoni. Nell’ultimo album WHAT THEN? (Rubyworks, 2021) l’occhio del poeta si sposta dai personaggi e dalle storie sui quali si era concentrato in precedenza per focalizzarsi su sé stesso. All’inizio del 2020, i sogni di Keenan sembravano essersi realizzati: aveva viaggiato per il mondo, pubblicato un acclamatissimo album di debutto ed era anche salito sul palco dell’Olympia Theatre di Dublino per uno show sold out. Nonostante questo, lungi dal sentirsi soddisfatto, aveva sciolto la sua band e si era trasferito a Parigi dietro invito dell’Irish Arts Centre. «Indugiare, sia creativamente che fisicamente, è pericoloso. Era arrivato il momento di fare qualcosa di nuovo e affrontare nuove sfide» dichiara Keenan in merito al suo trasferimento in Francia. «Stavo vivendo in un sogno, con la mia vecchia macchina da scrivere e sorseggiando vino a buon mercato, ed è in quel periodo che ho piantato i semi che hanno dato origine a questo disco. Ovunque andassi, avevo le antenne pronte a captare suoni, profumi e colori… E filtravo tutto». Keenan si era ritrovato quindi da solo a Parigi, inebriato dalla città, ma con la sensazione di essersi perso sulla scia del proprio successo. «Eccomi qui a Parigi, a fare i conti con tutto quello che è successo, a mettere in discussione la mia mancanza di un’identità. Mi dicevo, ‘Sono solo una caricatura di me stesso?’, ero davvero disilluso da tutto. E il primo passo per me è stato quello di scriverne nelle mie canzoni. Scrivere di me per provare ad elaborare le situazione. Ed è in questo momento che l’esistenzialismo ha fatto la sua comparsa, quello a cui mi riferisco col titolo WHAT THEN?».

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