Un famoso riff di chitarra e un giovane (o una giovane?) ribelle come protagonista per “Rebel Rebel”, brano di David Bowie che entrerà a far parte di “Diamond Dogs”, album con il quale darà l’addio definitivo al glam rock
È il 1973 e sono passati pochissimi giorni dal Natale.
David Bowie entra ai Trident Studios di Londra, il suo luogo preferito per registrare musica: ci ha suonato tutti i suoi dischi sin dal debutto, nel 1968.
È lì per mettere su nastro il suo nuovo singolo, un brano che avrebbe dovuto far parte del fantastico concept Ziggy Stardust ma che ha poi lasciato fuori tenendolo buono per l’album Diamond Dogs, quello grazie al quale darà il definitivo addio al glam rock.
La canzone si chiama Rebel Rebel e si apre con un fenomenale riff di chitarra (mutuato da quelli di Keith Richards) suonato dallo stesso David che, per la prima volta, non si fa aiutare dal fido guitar man Mick Ronson.
Il brano parla di un giovane ribelle, una tizia (o un tizio?) di facili costumi sulla cui identità sessuale ci sono parecchi dubbi. Una che, anche se il mondo dovesse crollare da un minuto all’altro, ama ballare, ascoltare musica, divertirsi ed essere controcorrente.
Rebel Rebel verrà completata in Olanda qualche settimana dopo e Bowie non metterà mai più piede negli studi Trident. La canzone diventerà un inno rock e il brano più “coverizzato” di tutto il repertorio di Bowie.