Nel pomeriggio di un uggioso Giovedì 31 Marzo 2022 ero al Caffè Letterario Le Murate di Firenze per la presentazione del più recente libro di Elisa Giobbi. Mi aveva incuriosito un articolo in cui si annunciava questo incontro, sottolineando che .. Milena Quaglini si toglie la vita il 17 Ottobre del 2001 nel carcere femminile di Vigevano, dove è in attesa di sentenza per l’assassinio di Angelo Porrello, all’epoca suo convivente. Non si tratta dell’unico omicidio da lei commesso: Milena ha già ucciso, Milena uccide gli uomini violenti che abusano di lei ..
Il lavoro svolto da Elisa Giobbi è stato certosino e dettagliato: questo suo ottavo libro (il terzo come romanzo) è indubbiamente qualcosa di originale e ben ha fatto l’editore Mar dei Sargassi a stamparlo. Come ha evidenziato nel suo intervento Tommaso Fattori (che conosce l’autrice sin dai tempi del Liceo), è assai raro trovare una serial killer nella storia italiana ed andrebbe compreso bene l’humus storico e politico in cui il processo è avvenuto, così come l’ambiente dove Milena Quaglini ha vissuto, frequentando quegli “ultimi ed emarginati” che Fabrizio De André ha così bene cantato. Da allora è indubbio che i costumi sono cambiati, la stessa medicina forense ha fatto dei passi in avanti, così come quella più psichiatrica.
Elisa Giobbi ha replicato ad ogni domanda, spaziando dal suo lavoro di preparazione alla scrittura sino ad arrivare alle prospettive che il libro potrebbe avere: infatti ha confermato che i suoi diritti sono stati opzionati da un produttore cinematografico, ma ad una sola domanda non ha risposto appieno .. Mi riferisco a quando Giancarlo Passarella ha sottolineato come il libro dimostra che lei si è calata nella vicenda, cercando però di non farsi coinvolgere emotivamente più di tanto. La domanda è stata però indagatrice .. Elisa, ma ci sarà un sequel a questo libro? Continuerai nella tua ricerca?
Tutti e tre al Caffè Letterario Le Murate hanno convenuto sul fatto che una vicenda così unica e variegata sia scomparsa dalle cronache italiane, quasi come se si fosse voluta nasconderla. Se questa mia riflessione vi intriga, non vi resta che leggere il libro: non è un romanzo al 100% e non è una biografia. Tommaso Fattori proponeva dei neologismi, tipo docu-romanzo: ma il pregio di Milena Q. – Assassina di Uomini Violenti (oltre ad una scrittura fluida) sta anche nella sua difficile classificazione.