Domenica 27 Marzo al Caffè Letterario Le Murate di Firenze quattro mini concerti, con un pubblico partecipe, così come gli organizzatori e l’intera giuria. Divertenti (ma anche certosini e guasconi) la coppia rock di presentatori ossia Giancarlo Passarella e Iacopo Meille, uno dei pochi cantanti fiorentini che dall’underground è arrivato ad una notorietà mondiale: da 15 anni è infatti nei Tygers of Pan Tang e sarà (con Guido Melis) uno dei produttori con cui il vincitore del Firenze Suona Contest 2022 andrà in studio a registrare. Nella terza serata non hanno superato il turno Sgrò ed i Lithio, entrambi però molto validi: come è stato più volte ripetuto sul palco, la band di Daniele Scardina va elogiata per essersi subito messa a disposizione, per sostituire un artista che si era ammalato!
Riguardo alla giuria, a presiederla è stato Ghigo Renzulli (ora in sala prove a preparare con Piero Pelù l’ultimo tour dei Litfiba): con lui anche Alice Cortella della Red Cat Music, Alma Marlia di Vez Magazine, il già citato Guido Melis ed anche Giancarlo Passarella e Gianluca Venier, bassista con un passato anche nei Litfiba. La giuria si è completata con gli organizzatori (ossia Sauro Chellini ed Elisa Giobbi), Simone Marrucci, Sabrina Ancarola e Mirco Dormentoni (presidente del Quartiere 4 ed in rappresentanza perciò del Comune di Firenze).Nella foto proprio Mirco Dormentoni in un selfie con Ghigo Renzulli.
Partenza con i toscani Lithio in versione trio e con un batterista appena entrato in formazione: massicci, ma melodici, grintosi e con testi assai interessanti, i Lithio hanno un bel seguito all’estero ed hanno deciso di essere a Le Murate, sperando che prima o poi possano proseguire il loro tour in Russia. Quando arriva Sgrò, l’atmosfera diventa rarefatta ed il percussionista è davvero bravo ad enfatizzare alcuni momenti delle storie che l’artista lucchese (ma residente a Bologna) disegna con il pennello fino: come ha detto Giancarlo Passarella a fine esibizione, è poesia quella che Sgrò snocciola con apparente leggerezza. Una t-shirt minimale (in cui si riconosce l’isola di Stromboli) ed una simpatia contagiosa quella del siculo montanaro Libero: sembra Franz Zappa, ma propone suoni mediterranei e più lingue miscelate, ricordando i Dissidenten (nel 1985 il loro brano Fata Morgana era un hit), ma anche i nostrani Radiodervish dell’album Centro del Mundo. La terza serata selettiva si chiude con un simpatico Bernardo Sommani, giovane pisano amante della scuola nonsense dei cantautori di qualche lustro fa: immaginate Sergio Caputo che fa il verso al primo Francesco De Gregori, ma tratta argomenti di stretta attualità. Anche lui indossando una camicia tra il naive e lo psichedelico (costante di molti artisti sul palco de Le Murate e dei due presentatori), convince la giuria ed il pubblico .. come si è intuito dagli scroscianti applausi che ha ricevuto.