Dal 22 al 31 marzo al Teatro dell’Opera di Roma il nuovo allestimento della Turandot di Puccini ideato dall’artista cinese Ai Weiwei (regia, scene, costumi, video) con la direzione musicale dell’ucraina Oksana Lyniv.
L’edizione della Turandot, in programma al Teatro dell’Opera di Roma dal 22 al 31 marzo 2022, si annuncia come una lettura davvero nuova del capolavoro di Giacomo Puccini così amato e già tante volte rappresentato al Costanzi. Il nuovo allestimento vede la direzione di Oksana Lyniv ed è ideato in ogni aspetto (regia, scene, costumi, video) da Ai Weiwei. L’artista cinese, tra i più celebri del panorama contemporaneo (dissidente, provocatore, attivista politico, blogger, architetto, giocatore d’azzardo, performer e regista) è al suo debutto con una regia teatrale. Nelle sue intenzioni questa sarà la prima e unica esperienza operistica. Una scelta lontana dalla sua consueta ricerca artistica, ma che Ai Weiwei ha accettato anche perché, giovanissimo, era stato una comparsa nella Turandot di Zeffirelli messa in scena al Metropolitan di New York nel 1987. Da quei giorni un lungo cammino lo ha condotto a essere una figura di assoluto spicco nel mondo culturale di oggi. Sarà l’occasione per lui di leggere l’immaginario mondo cinese di Gozzi, e poi di Puccini, con il pensiero alle grandi tragedie del mondo di oggi. “È emozionante immergersi nello sviluppo storico dell’opera e della drammaturgia, metterli in relazione con la mia esperienza personale e con la mia idea del palcoscenico, della performance, della narrativa, della rappresentazione. – spiega Ai Weiwei – L’opera lirica è una forma d’arte incredibilmente ricca che stimola le migliori qualità dell’ingegno umano, l’impegno, la maestria, l’eccellenza. Sarà il mio punto di vista, la lirica immersa nella contemporaneità”.
Sul podio dell’Orchestra del Lirico capitolino ritorna la direttrice ucraina Oksana Lyniv dopo il debutto romano dello scorso maggio, e dopo essere balzata agli onori delle cronache come prima donna a dirigere al Festival wagneriano di Bayreuth. Recentemente Lyniv si è fatta portabandiera nel mondo musicale internazionale contro la guerra scoppiata nel suo Paese: “Turandot è per me un’opera dal grande valore simbolico. Con la sua ultima opera, Puccini, il più grande compositore italiano del Novecento, più che dare risposte, ci pone delle domande, è un dubbio sospeso, come la realtà che stiamo vivendo. – spiega Oksana Lyniv – Attraverso Turandot desidero farmi interprete del messaggio che Puccini ha voluto lasciare ai posteri negli ultimi istanti della sua vita, e cioè che l’amore alla fine è quel che conta più di ogni altra cosa”.
Protagonista dello spettacolo è un’altra artista ucraina, Oksana Dyka che si alterna nel ruolo della gelida principessa con Ewa Vesin (25, 27, 29, 31 marzo), mentre in quello di Calaf vedremo Michael Fabiano (al debutto sia romano che nel ruolo) e Angelo Villari (25, 27, 29, 31 marzo), Altoum è Rodrigo Ortiz dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program. Liù sarà interpretata da Francesca Dotto e Adriana Ferfecka (25, 27, 29, 31 marzo). Nei panni di Timur Antonio Di Matteo e Marco Spotti (25, 27, 29, 31 marzo). Completano il cast Alessio Verna (Ping), Enrico Iviglia (Pang), Pietro Picone (Pong) e Andrii Ganchuk (un mandarino), talento emerso dalla seconda edizione di “Fabbrica”. Il performer Chao Hsin sarà il principe di Persia a cui presteranno la voce Giuseppe Ruggiero, Andrea La Rosa e Leonardo Trinciarelli.
In scena il Coro e la Scuola di Canto Corale dell’Opera di Roma diretti dal maestro Roberto Gabbiani. Le luci hanno la firma di Peter van Praet e i movimenti coreografici sono curati da Chiang Ching, artista impegnata in ambiti che vanno dalla recitazione alla danza, dalla regia alla scenografia, oltre a essere stata una delle figure principali nell’industria cinematografica di Hong Kong e Taiwan.
L’opera, che Rai Cultura trasmette in prima TV su Rai5 giovedì 24 marzo alle 21.15 (per la regia televisiva di Claudia De Toma), è proposta nella versione incompiuta, senza il finale di Franco Alfano. Andata in scena al Teatro alla Scala il 25 aprile 1926, con la direzione di Arturo Toscanini, dopo appena cinque giorni è arrivata a Roma, con i costumi commissionati a Umberto Brunelleschi da Puccini stesso e che non furono utilizzati per la prima scaligera, ma rimasero come modelli esemplari distribuiti dalla casa editrice musicale Ricordi per le repliche successive, a partire proprio da quelle al Teatro Costanzi.
Dopo la prima rappresentazione di martedì 22 marzo in diretta sulle frequenze di Radio3 sono previste ben sei repliche: giovedì 24 e venerdì 25 ore 20; sabato 26 ore 18; domenica 27 ore 16.30; mercoledì 31 e giovedì 31 ore 20.
In concomitanza delle recite di Turandot, dal 25 marzo al 3 aprile il Museo Nazionale Romano ospita alle Terme di Diocleziano l’opera La Commedia Umana di Ai Weiwei, un enorme lampadario composto da oltre duemila pezzi di vetro soffiato a mano e fuso dai maestri vetrai di Berengo Studio di Murano.
Per informazioni: operaroma.it