La musica di Pino ci manca, ci manca assaje! Con questa frase Massimo Cancemi (specialista in citogenetica e genetica molecolare) ti accoglie sul suo profilo Facebook e si riferisce ovviamente a Pino Daniele. Ma scopriamo anche del Napoli Sound Project e delle sue finalità: Arraggia e Ammore è il primo brano che anticipa l’uscita del relativo disco che vede cimentarsi alla voce Arturo Caccavale (uno dei giovani talenti napoletani), alla chitarra classica baritona l’autore Massimo Cancemi, che insieme al Maestro Marco Sannini e Oscar Montalbano ha curato l’arrangiamento, al contrabasso Marco De Tilla, al piano Roberto Porzio, al flicorno Marco Sannini, alla batteria Agostino Mennella.
Come potete intuire c’è tanta carne al fuoco e quindi l’intervista a Massimo Cancemi l’ho pianificata con piacere ..
Un bentrovato a Massimo Cancemi: ti posso definire compositore .. o preferisci sottolineare che sei un ricercatore che ha il diletto di scrivere canzoni? Si può dire che l’amore per la musica nasce con me, mi raccontano che già in tenera età suonavo rudimentalmente percussioni improvvisate. Infatti poi da ragazzo ho suonato come percussionista in alcuni gruppi napoletani, anche se già suonavo la chitarra, e poi dopo in età matura sono approdato alla chitarra baritona e alle chitarre con accordature aperte. Per quanto concerne la baritona, come molti chitarristi, sono stato ispirato dai due album che Pat Metheny ha suonato in solo, appunto con chitarre baritone. Ebbi anche il privilegio di discutere con lui sulle accordature in uso sulle baritone, qualche anno fa, dopo un suo concerto a Napoli, gli regalai il mio disco strumentale SEIMIA e ci fu maniera di scambiare due chiacchiere; mi ricordo che rimase sorpreso quando gli dissi che quasi tutti i brani del disco erano stato suonati con una baritona accordata in Si, accordatura non tra le sue abituali.
Questo mi porta subito a domandarti con quali cantanti sei cresciuto: ed ora invece quali sono gli artisti che ti convincono di più? Naturalmente soprattutto Pino e poi Dalla, Concato, De Gregori, ma ho sempre seguito un po tutta la musica, anche se il mio mondo andava più verso la fusion, il jazz, i Weather Report, gli Area con Demetrio Stratos .. ma anche Steeps Ahed, la grande Bossa di Caetano Veloso, Vinicius De Morales, Antonio C. Jobim. La musica di oggi la trovo sicuramente interessante, ma a parte qualche brano non c’e’ un artista che mi prenda, mi emozioni in Italia, mentre trovo molto interessanti le nuove tendenze della musica brasiliana e alcuni gruppi nord europei.
New Experience ha aperto il tuo primo album. Per quello a cui stai lavorando ora, a quale brano ti sei affidato? Alla conclusione dei componimenti, che faranno parte del mio nuovo lavoro, ci siamo divertiti a lanciare in anteprima Arraggia e Ammore, sicuramente uno dei brani più rappresentativi e di facile presa di questo nuovo disco, che conterrà molti generi diversi, brani funky, bossa, jazz e naturalmente PinoDanieliani.
Vediamo di fare subito dei ringraziamenti a chi ti ha aiutato nel più recente lavoro discografico… In primis al mio grande amico, il maestro Marco Sannini, che dal primo momento ha creduto nella mia musica, arricchendola con autentiche perle musicali, scaturite dal suo flicorno. E poi il maestro Oscar Montalbano, e andando a ritroso Antonio Fresa, Antonio Onorato, Renato Grieco e naturalmente i talentuosi musicisti che hanno partecipato al mio progetto.
Cosa ti manca per fare il salto di qualità o almeno toglierti ulteriori soddisfazioni? Un signor produttore? Qualcuno che mi dia una mano per far arrivare la mia musica ad una platea più ampia, altro non credo, le mie note già mi danno tanto!
Chitarre baritone e la Napoli più musicale: l’intervista al ricercatore citogenista Massimo Cancemi …
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