“Per noi fare musica vuol dire confronto, umiltà e determinazione”. Parola di Antonio Sambalotti. “Come si fa” è la canzone con cui i Gemini, giovane band laziale, hanno salutato il 2021 abbracciando il nuovo anno che li vedrà protagonisti di importanti progetti. Una ballata romantica elettropop orecchiabile, ma altresì un’occasione per strizzare l’occhio ad argomenti quali la perdita di punti di riferimento e la crisi di ispirazione artistica. La affrontano, così, in un brano prodotto dalla Keep Hold di Andrea Fresu e che sta incontrando buoni apprezzamenti sul web.
Come nasce la canzone?
A dare l’input al brano fu mio fratello Andrea, che iniziò a suonare su frasi anche diverse da quelle che poi registrammo. Tutto nasce da un dibattito tra di noi. Era un po’ di tempo che ragionavamo sulle difficoltà di rapportarci a un mondo come quello musicale, che spesso non sembra avere una vera direzione. Un cambio di passo stava diventando un’esigenza e così Andrea è stato bravo a metterlo in musica, con qualche novità armonica rispetto al nostro passato.
“Come si fa” è una canzone che si presta a più interpretazioni. Quali sono quelle più frequenti che avete riscontrato nel pubblico?
Tutto dipende sempre dalla sensibilità di ciascun ascoltatore e da ciò che sta vivendo: qualcuno si è lasciato trascinare dall’idea di un video molto colorato e da una musica orecchiabile, altri si sono soffermati sul disorientamento rispetto alla società. In generale, però, verosimilmente si sono quasi tutti rispecchiati proprio nel messaggio che volevamo trasmettere, ossia quello di non abbandonarsi alle difficoltà e andare sempre avanti.
“Come si fa” potrebbe diventare un vero tormentone per tanti che, come voi, vivono questo continuo avvicendarsi di idee senza dare più un punto di riferimento.
Sarebbe un punto di orgoglio per noi. L’obiettivo è sempre trasmettere qualcosa agli altri ed essere utili in qualche modo.
In questi primi dieci anni nel mondo musicale avete trovato porte chiuse?
Tante, ma non ci siamo mai arresi. Abbiamo imparato a essere noi stessi facendoci forza con i commenti positivi e lasciandoci anche stimolare dalle critiche costruttive.
Voi però siete riusciti a mantenere la vostra identità. E anche questo emerge chiaramente da “Come si fa”.
Sì, perché i compromessi li facciamo anzitutto internamente al gruppo. Non è facile andare tutti e tre nella stessa direzione ma la forza del gruppo è proprio quella del confronto, da cui possiamo trarre il meglio da ognuno. L’arte è proprio questa forma di libertà che descriviamo nella canzone. Bisogna mettersi in ascolto delle diverse opinioni di tutti: solo così si possono davvero raggiungere grandi risultati.
Tra giovani musicisti c’è più solidarietà per cercare nuove soluzioni per emergere o si fa largo una rivalità?
Si guarda alla carriera dei cantanti affermati mentre, con altri giovani che come noi cercano di farsi spazio in questo complicatissimo mondo, si cerca anzitutto un confronto. Questo è sempre alla base per capire cosa davvero possa funzionare. L’importante, per noi, è mantenere vivo il nostro modo di fare musica, con umiltà e al tempo stesso determinazione.