Si intitola “Fonèma” (Stradivarius) l’album che vede Danilo Squitieri (violoncello) ed Enzo Oliva (pianoforte) impegnati in un programma che esplora il clima culturale di fine Ottocento, tra le geografie creative di un’Italia appena unificata. Il CD riunisce tre composizioni di tre autori le cui vicende biografiche, artistiche e professionali, come illustra Vitale Fano nelle note introduttive, “si intrecciano in alcune concomitanze singolari e mostrano uno spaccato del mondo musicale italiano e dell’impegno dei compositori postunitari in favore della musica strumentale (pianistica, sinfonica e da camera).”
Il cd si apre con la “Sonata in re minore per pianoforte e violoncello op. 7” di Guido Alberto Fano, composta nel 1898 in occasione del concorso di composizione indetto dalla Società del Quartetto di Milano per incentivare la produzione di musica da camera italiana. Segue la “Sonata in re maggiore per violoncello e pianoforte op. 38” di Francesco Cilea, scritta nel 1889 in tre movimenti e, in chiusura di questa fascinosa ricerca musicale, la “Sonata in fa diesis minore per violoncello e pianoforte op. 52” di Giuseppe Martucci, composta a Napoli nel 1880, in quattro movimenti. L’intensità del dialogo tra violoncello e pianoforte si dispiega nella profondità di mondi espressivi diversi ma nei quali è possibile rintracciare anche sensibilità non dissimili, come dichiarano Danilo Squitieri e Enzo Oliva in merito alla scelta del titolo: “Il fonèma è la più piccola unità di suono capace di formare le parole di una lingua. Sono detti fonèmi, dunque, i suoni di cui un idioma si serve per comporre dei significati, le parti più piccole in cui può essere scomposto. (…) In Martucci la struttura e l’armonia, in Cilea la ricca vena melodica e la liricità operistica, in Fano l’evoluzione del linguaggio armonico e della declamazione musicale, si ergono sulle comuni fondamenta della lingua italiana. Le loro opere, per quanto diverse, volgono lo sguardo al medesimo orizzonte. Quello del Paese che diede i natali al melodramma e di cui è storicamente nota la predilezione per la musica vocale e per la poesia in musica”.