E’ uscito in tutti gli store digitali “A Roma Termini” (T-Recs Music), il nuovo singolo della giovane cantautrice fefe, nome d’arte di Federica Sartori. Nella canzone emozioni diverse e istantanee di vita si susseguono e si rincorrono generando un prodotto che racchiude in sé tutta la freschezza e la genuinità dell’artista. Il brano è nato al pianoforte, quindi inizialmente lentissimo, poi, dopo aver alzato i BPM, inserito loops e campioni, l’andamento e il mood sono completamente cambiati. L’arrangiamento è stato curato da Tony Pujia e da Matteo Costanzo. Un bel passo avanti per questa giovane cantautrice, cresciuta tra i bellissimi paesaggi attorno al Lago di Caldaro (Bolzano) e le spiagge di Bordighera (Imperia).
“A Roma Termini” è un brano ricco di suggestioni e di situazioni, che può rivivere chiunque si trova in transito a Roma attraverso questo noto scalo ferroviario. Come è nato questo brano?
Il brano è nato piangendo a Roma Termini con “Il cielo di Roma” di Aiello nelle cuffie, un latte macchiato take away e un biscotto al cioccolato con cui fare merenda. Stavo per tornare a casa dopo una trasferta di qualche giorno a Roma, mi ricordo solo che era stato faticoso e sentivo che in quel momento dovevo sfogarmi. Così ho incominciato a scrivere quello che poi è diventato il fulcro del testo.
Al brano hanno collaborato per gli arrangiamenti Tony Pujia e Matteo Costanzo, che vantano collaborazioni molto importanti nell’ambito della musica italiana. Avevi già in mente questo tipo di arrangiamento, caratterizzato da loops e campionamenti, quando avevi composto il brano?
Assolutamente no. La canzone è nata lenta al pianoforte, allegra si ma non così tanto, invece poi in fase di arrangiamento l’abbiamo accelerata e le abbiamo dato una nuova veste sotto un’altra prospettiva. A quel punto tutto è arrivato da sé.
Sei al tuo settimo singolo ufficiale. Nella tua produzione ci sono anche brani in inglese. Nel tuo ambito artistico preferisci comporre in italiano o in inglese?
Mi piacciono entrambe le cose e molte volte vado a periodi, in base a cosa ascolto o in base alla modalità in cui mi trovo. Di solito metto le mani sul pianoforte e canto quello che viene naturale.
Leggendo la tua biografia sono rimato colpito dal fatto che vieni da una famiglia di sportivi, ma poi lo sport non è entrato pienamente nella tua vita. Non sei riuscita a farti piacere nessuna disciplina?
Ho fatto molto sport, ma quello che ho praticato di più è pattinaggio artistico sul ghiaccio. Mi piaceva un sacco e mi piace ancora adesso, ma ho smesso quando avevo 9 anni. Oggi faccio sport giusto per allenarmi e quello a cui sono più legata dello sport è la mentalità che ti insegna.
Quali sono i tuoi progetti artistici per quest’anno?
Suonare live il più possibile sarebbe l’obiettivo ideale, sperando sia permesso. In ogni caso crescere e aggiungere mattoncini ben saldi al mio percorso.