Lo show rock-sinfonico “Queen at the Opera” basato sulle musiche dei Queen arriva a Roma sabato 22 gennaio all’Auditorium Conciliazione dopo il trionfo del debutto il 17 gennaio al Politeama di Genova.
Per due anni (l’ultimo tour nel 2019) i fan di Queen at the Opera hanno atteso chiedendo notizie per sapere quando sarebbe ripartito lo show. Oggi, come una fenice, Queen at the Opera rinasce con la forza del rock. Dopo il grande successo del debutto il 17 gennaio al Politeama di Genova, la prossima tappa del Phoenix Tour è il 22 gennaio alle 21.00 all’Auditorium della Conciliazione di Roma (in via della Conciliazione 4). Uno spettacolo che ha esordito con una tournée internazionale nel 2015 raccogliendo standing ovation e tutto esaurito fino a due anni fa, quando ha dovuto fermarsi all’apice del suo successo. Un battito dei piedi all’unisono come un battito del cuore è quello che i Queen avevano promesso al grido di “We will rock you” e che la produzione di DuncanEventi ha voluto mantenere, continuando la leggenda attraverso un omaggio immenso, raffinato ed emozionante.
Per la data di Roma oltre alla rock band, all’orchestra dal vivo, ai cantanti e al soprano lirico, per una performance che vede più di 40 artisti sul palco e tra il pubblico che è parte integrante di questa esperienza unica. Ifan di questo show tornano infatti a rivederlo più volte proprio per questo aspetto. Registri lirici estesissimi delle voci soprano si mescolano al graffiante rock, arpeggi acrobatici della chitarra elettrica si fondono con la dolcezza delicata degli archi, mentre si compongono le voci dei cantanti in un concerto straordinario, senza una sbavatura. Nato da un’idea di Simone Scorcelletti che tuttora è il direttore artistico e produttore con DuncanEventi, Queen At The Opera è interamente basato sulle leggendarie musiche dei Queen, arrangiate e dirette dal vivo dal Maestro Piero Gallo con sempre nuove sfumature. Sul palco si alternano le voci di un ensemble di vocalist e tra i cantanti si susseguono delle vere star della musica teatrale come Luca Marconi, Valentina Ferrari, Alessandro Marchi, Luana Fraccalvieri e Giada Sabellico.
Simone Scorcelletti (Direttore Artistico e Produttore di “Queen at the Opera”):
“Dobbiamo a Freddie Mercury un modo di concepire l’arte completamente diverso dal passato, il suo approccio alla musica, il suo modo di eseguirla e di rapportarsi al pubblico sono stati assolutamente unici ed immortali. Questa eredità dovrebbe essere tramandata”. La passione per i Queen è nata sui banchi di scuola, dove scriveva i testi dell’album Innuendo lasciando traccia inconsapevole del suo futuro. Rock nell’anima, ma anche musica classica nelle orecchie, generano il primo germe del futuro Simone Duncan Scorcelletti. Le sue prime esperienze sono all’estero dove è direttore artistico del Forum di Londra mentre studia business management. Produzione e arte già convivono nell’anima complessa di Simone che può sentire in prova un tono fuori posto con l’orecchio sinistro mentre ascolta chi si rivolge al produttore con il destro. Londra per professione e Roma per ottimismo convivono istintive nella vita di Simone che ha dato vita a Rock City nella Capitale, mentre dentro di sé echeggiavano arie d’opera. Le ultime evoluzioni dello spettacolo che hanno trasformato il panorama del teatro musicale gli consentono l’azzardo di Queen at The Opera. Una scelta che costa a Simone dieci anni di lavoro fino al debutto nel 2015. Negli occhi ha Piparo, Zard, sa che ce la può fare anche se sono cambiati i tempi. Nel cuore, fisso, Freddie e i suoi Queen. Nessun film ha ancora celebrato la loro storia. Nessun musical ha girato il mondo su quest’onda mediatica. Da allora si tirano le tende ogni sera, e a ogni tappa, anche quando tutto è avverso, un bagno di folla in piedi che canta e lo inonda del suo stesso identico amore. Un delirio che prosegue sui social dove chi c’è stato torna a condividere entusiasmo. Lo spettacolo è infatti un’esperienza, non si sente, non si vede soltanto, è una partecipazione collettiva che unisce lirica e rock, band e orchestra, artisti e pubblico, il produttore e il direttore artistico.
Classici senza tempo come We are the champions, Barcelona, Bohemian rhapsody, We will rock you, The show must go on, Radio ga ga, A kind of magic, Under pressure, Another one bites the dust, restano l’asse portante, rivivendo ogni volta nel loro travolgente splendore, grazie alla perfetta fusione sonora, potente ed elegante, che solo la musica sinfonica mescolata al rock dal vivo può generare. Luci, e effetti visivi completano questo spettacolo rendendo l’atmosfera ancora più emozionante e coinvolgente.
Il tour prevede tappe nelle migliori arene italiane, a testimoniare l’assoluto rilievo che si è ritagliato nel mondo degli eventi. Dopo lo spettacolo di Roma, Queen at the Opera sarà il 5 febbraio al Teatro Palapartenope di Napoli, il 28 febbraio al Teatro Alfieri di Torino, il 25 marzo al Palariviera, di San Benedetto del Tronto, il 31 marzo al Teatro Goldoni di Livorno, il 1 aprile al Teatro Repower di Assago (MI), il 2 aprile al Teatro Nuovo Giovannidi Udine, il 9 aprile al Teatro Ponchielli di Cremona, il 7 maggio alla Tuscany Hall di Firenze, il 14 maggio al Teatro delle Muse di Ancona.
Dove: Auditorium della Conciliazione, via della Conciliazione 4 (Roma)
Quando: Sabato 22 Gennaio alle ore 21
Note: Certificazione verde Covid-19 da vaccinazione o da guarigione (cosiddetto Green Pass rafforzato) e mascherina ffp2 obbligatoria
http://www.auditoriumconciliazione.it/eventi/queen-at-the-opera