Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di nove libri di argomento musicale. Il suo libro è stato edito da Einaudi nel Marzo 2021. Il libro è stato giudicato il migliore dalla giuria presieduta da Franco Zanetti e costituita da Marta Blumi Tripodi, Enrico Casarini e John Vignola. Questa la motivazione .. Carlo Boccadoro è riuscito a unire storie e musiche apparentemente lontane nelle intenzioni e negli esiti. Lo ha fatto trovando non solo – o non tanto – affinità strutturali o biografiche fra due compositori attenti ai dettagli artigianali della loro opere, ma raccontando, con molta autorevolezza e senza pedanterie, quanto la musica popolare sia un ponte gettato verso il futuro, una questione di disciplina e di dedizione, un risorgere continuamente da ogni avversità ..
La consegna del premio si è svolta nella sede dell’Associazione Culturale Ar.Ca. di Brescia. All’autore del libro vincitore, oltre al simbolico fermalibri, è stato consegnato un quadro a tema appositamente dipinto dal compositore Fabio Ilacqua, dal titolo “Un racconto nella testa“.
Carlo Boccadoro ha così commentato .. Non ho mai partecipato ad alcun premio in vita mia. Nel campo della musica classica, in cui normalmente lavoro, ho sempre avuto in mente la frase del grande compositore Bèla Bartòk: “Le competizioni vanno bene per i cavalli, non per gli artisti” , quindi non ho mai proposto nulla a concorsi per le mie composizioni e neppure per i libri, essendo inoltre io fieramente oppositore del concetto di competizione: non credo infatti che i miei colleghi compositori siano degli avversari da battere, così come non credo che gli autori degli altri libri presenti nella cinquina del premio CartaCanta lo siano, anzi. Mi sembrano tutti libri molto interessanti, che creano una pluralità di voci e opinioni quanto mai necessaria in un momento di tristissima omologazione culturale come quello che stiamo vivendo. Ovviamente sapere che una giuria composta da persone di prestigio ed esperte di Musica abbia scelto il mio libro mi fa molto piacere, così come mi fa piacere che sia un premio nato non dal mondo dell’Accademia ma da quello della musica popolare, che da sempre mi sembra possedere una vitalità culturale spesso dimenticata o ignorata nell’ambiente cosiddetto “classico”. Ho iniziato la mia vita di ascoltatore a cinque anni con la musica rock, ho conosciuto quella classica solo molti anni più tardi, quindi da sempre considero i suoni che nascono fuori dal Conservatorio come parte del mio DNA personale e artistico. Ringrazio di cuore la commissione che ha voluto premiare il mio libro, che cerca di mettere assieme mondi solo apparentemente diversi descrivendo due grandi artisti legati a doppio filo dall’amore per il proprio lavoro (oltreché dal loro genio musicale, naturalmente) ..