Abbiamo raggiunto Andrea Chimenti, per parlarci del nuovo album Il Deserto La Notte Il Mare, ed abbiamo scoperto che la natura è matrigna, la musica padrona e che le parole vanno curate e protette, non gettate in pasto a chiunque.
Anche solo leggendo i titoli dei tuoi dischi, la natura: animali, vegetazione, elementi, appare spesso. Ma anche nei videoclip direi (Nel finale di “Mi dispiace…” da “Yuri”…). Hai una sensibilità particolare verso di essa o pensi che sia necessaria una riflessione sulla natura? Bella la tua osservazione. Direi entrambe le cose, inoltre oggi credo che svincolarsi dalla natura, da ciò che rappresenta in termini di futuro, ma soprattutto di presente, sia praticamente impossibile. È essa stessa che ce lo chiede, anzi lo sta urlando, e non da oggi.
In questo album io sento un Andrea Chimenti che non rinnega le sue radici, ma trovo anche qualcosa di nuovo. In “Garcia” per esempio, appaiono tracce etniche, certamente non nuove per te, ma qui le percepisco con una nuova veste. Come hai lavorato nella scrittura? C’è stata un’urgenza emotiva o i brani sono nati in questi sei anni dal precedente “Yuri”? Credo nell’ispirazione, ma poi servono disciplina e lavoro. Non riesco a fermarmi all’istinto. Quindi accolgo con piacere la scintilla che arriva, ma segue l’impegno di lavorare sui particolari, gli arrangiamenti, per trovare le soluzioni che mi soddisfino. Nello specifico questo album poteva anche non esserci, poi sono arrivate le idee, anche a causa del Covid che ci ha chiusi in casa e quindi scrivere ed elaborare il momento sono diventati una necessità. In generale non mi accontento della prima sessione, sono puntiglioso.
Trovo “Oltremare” di una meraviglia estrema, delicata e terribile allo stesso tempo. L’hai messa alla fine del disco per un motivo specifico? Vuole essere un ponte verso qualcosa che verrà, che tu hai già in mente? Non ho usato particolari strategie, ho semplicemente pensato che per questo brano la fine del disco fosse il posto giusto. Forse ha un senso di sospeso, a cui io non ho pensato. E questo è bello, mi stupisce sempre quando chi ascolta trova significati nuovi.
Come è stato lavorare con Cristiano Roversi (Moongarden e molto altro), produttore e musicista ? Come siete entrati in contatto? Quanto pensi che ti ha dato e viceversa? Cristiano non è solo un musicista, lui è una sorta di genio con qualcosa di più, quello che pensa e tocca è incredibile. Ha idee e soluzioni che non ti aspetti. Abbiamo lavorato insieme nel progetto tributo che ho fatto per David Bowie ed ho scoperto un grande artista ed una persona meravigliosa. A quel punto dirsi “Lavoriamo insieme” è stato naturale. Ed in qualche modo è lui che ha portato quella parte di prog rock che si ascolta nelle tracce, anche grazie agli interventi di David Jackson dei Van der Graaf Generator, coinvolto proprio grazie a Cristiano. Credo che il suo contributo all’album sia veramente importante, ma non posso che ringraziare tutti coloro che hanno collaborato a “Il deserto La Notte Il Mare”, mi sono sempre sentito protetto, anche nei momenti di incertezza.
Naturalmente sei molto attento ai testi. Ma in tempi di social la parola è stata violata. Come resti lucido a cercar poesia, fuori da questo marasma di violenza verbale? Credo che il ruolo di un’artista sia anche quello di cercare una sorta di isolamento dal chiasso che c’è intorno. È chiaro che si viene influenzati da quello che ci circonda, ma alcune volte è necessario fare i conti solo con noi stessi. Ed è quello che ho cercato di fare scrivendo questo album, senza dimenticare che vivo in una comunità.
Se non fossi innamorato di David Bowie, a cui hai fatto più di un omaggio, a chi altro vorresti offrire un tributo? Non vale dire David Sylvian! Dovrei pensarci, non mi viene in mente nessuno. Anzi si, Franco Battiato. Ma dovrebbe essere una cosa diversa, non una semplice antologia di canzoni.
Biografia Andrea Chimenti:
Dal 1983 al 1989 Andrea Chimenti è il cantante dei Moda, uno dei gruppi capostipiti del rock italiano. Con i Moda realizza tre album per l’etichetta I.R.A. prodotti da Alberto Pirelli. Nel 1990 inizia la sua carriera solista. Sono usciti fino ad oggi numerosi album più svariate compilation e collaborazioni tra cui ricordiamo quella con Mick Ronson (chitarrista e produttore di D. Bowie, Lou Reed, Bob Dylan…) David Sylvian, Steve Jansen, Mick Karn, Gianni Maroccolo, Piero Pelù, Federico Fiumani (Diaframma), Giancarlo Onorato, Rita Marcotulli, YoYo Mundi, Patrizia Laquidara, Sycamore Age, Stefano Panunzi, Nicola Alesini, Nosound, Alpha States, Moon Garden, Corde Oblique.
Nel teatro e cinema lavora come attore e realizza colonne sonore, installazioni e sonorizzazioni di mostre d’arte. Mette in musica testi di Ungaretti, Pessoa, brani tratti dal Qohelet e Cantico dei Cantici. Collabora con i registi Carlo Verdone, Fernando Maraghini e Maria Erica Pacileo, Massimo Luconi, Riccardo Sottili, Gaia Bonsignore e Roberto D’Ippolito. Per il Ministero della Cultura Francese lavora con la compagnia di danza Silenda (Normandia). Lavora con Culturanuova realizzando la regia di numerose installazioni visive e sonore per l’inaugurazione di grandi restauri (tra cui Giorgio Vasari, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Beato Angelico, Correggio.) Scrive numerosi racconti e il suo primo romanzo “Yuri” esce nel 2014 per la casa editrice Zona. Nel 2020 esce L’Organista di Mainz una raccolta di 5 racconti con allegato l’audiolibro. A Novembre del 2021 è prevista l’uscita del nuovo album “Il Deserto La Notte Il Mare” edito da Vrec Music Label.
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