Presentato con successo il disco Italia, America e Ritorno di Lorenzo Andreaggi dedicato a Narciso Parigi

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Lunedì 13 Dicembre alla Biblioteca delle Oblate a Firenze un bel pubblico per sentire Lorenzo Andreaggi, Sergio Salaorni, Bruno Scantamburlo, Frank Cusumano (de La Nuova Pippolese) e Luciano Artusi (amico storico dell’artista scomparso) raccontare sia di come è nato questo disco, ma soprattutto chi era Narciso Parigi come musicista (ed autore di centinaia di canzoni) e come persona semplice nel suo vivere quotidiano. Un momento conviviale quello a Le Oblate (le foto sono di Silvano Silvia) che è raro vedere di questi tempi, ricchissimo di peculiarità ma nel contempo veloce ed a ritmo battente: il gran maestro di cerimonie è stato il nostro coordinatore Giancarlo Passarella, tra l’altro l’ultimo ad intervistare Narciso Parigi a casa sua ed a livello video.

Alcuni frammenti di quella intervista si sono intravisti nei momenti in cui dal maxischermo venivamo inondati dai vari servizi dei telegiornali che hanno parlato di un disco particolare come Italia, America e Ritorno (realizzato con il contributo fattivo dell’ACF Fiorentina): in quelle immagini anche i ricordi su Narciso Parigi di Irene Grandi, Don Backy e Leonardo Pieraccioni, tanto per citare tre dei tanti che hanno voluto dare un personale contributo.

In sala anche suo figlio ed il nipote (che porta il suo nome), commossi e grati a tutti per queste testimonianze d’affetto. Lorenzo Andreaggi ha offerto tre brani live ed il pubblico ha applaudito con convinzione. Prima delle foto di rito e del firmacopie, Giancarlo Passarella ha aperto il suo cellulare ed ha letto questo messaggio che gli era giunto.. Narciso Parigi era un uomo molto sensibile e generoso, verso Firenze e la Fiorentina. Ha esportato le sue canzoni ed il Made in Italy in tutto il mondo. Lo conoscevo bene ed era un uomo di altri tempi”.. la curiosità si è trasformata in gioia, quando Passarella ha detto che il messaggio era di Giancarlo Antognoni.
In quel momento tutti noi abbiamo guardato verso il cielo e siamo riusciti (nonostante i lacrimoni) a canticchiare con Narciso Parigi l’inno che inizia con .. Garrisca al vento, il labaro viola!

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