Esce venerdì 17 dicembre il disco d’esordio dello psichiatra-cantautore Daniele Gennaro
Con buona dose di consapevolezza e autoironia (la stessa che l’ha indotto a pubblicare di venerdì 17 un disco composto da 13 canzoni!), alla non troppo tenera età di 62 anni Daniele Gennaro ha intitolato il suo esordio “Niente di nuovo”, ritagliandosi dalle incombenze professionali uno spazio protetto, intimo, in cui dare agio di rifiorire alla sua vena lirica a lungo repressa. E l’ascolto dell’album è proprio un viaggio a bordo di una macchina del tempo che riavvolge mezzo secolo di storia della canzone d’autore più alta, quella che fa capo in primis a Fabrizio De André, al cui timbro e alla cui postura stilistica Gennaro si avvicina pericolosamente, esponendosi oltre misura a parallelismi dall’esito inevitabilmente ingeneroso.
Ma se facciamo lo sforzo di dimenticare tutto ciò che è stato prima, le ballate meditative e malinconiche del cantautore alessandrino ci accolgono con garbo, sensibilità e tenerezza e, senza guardare l’orologio, ci parlano delle piccole e grandi cose delle nostre vite con padronanza di parola e sincerità disarmante.
La produzione di Paolo Enrico Archetti Maestri (Yo Yo Mundi) e Dario Mecca Aleina evita con intelligenza di snaturare l’intenzione dell’autore e l’immediatezza espressiva dei brani, introducendo al tempo stesso delle coloriture sonore che creano spessore e movimento.
“Niente di nuovo” è un disco che saprà soddisfare nostalgici, cultori della canzone d’autore più tradizionale e, in generale, chiunque creda che le canzoni debbano continuare a raccontare il mondo che ci circonda e il mondo che abbiamo dentro.