A Napoli all’ Università Federico II insegna Sociologia delle Tecnologie Culturali e Comunicazione e Culture Giovanili. Poi coordina l’Osservatorio Giovani (che ha fondato nel 2013) e la web radio F2 RadioLab dello stesso Ateneo: per farvi meglio comprendere la sua iperattività, aggiungo che non ha abbandonato il suo sogno artistico giovanile e quindi produce dischi, si esibisce in concerto e continua così ad avere linfa viva alle sue intuizioni artistiche. Diciamo che non è proprio il tipo che se ne sta sullo scranno e pontifica: oserei dire che è un agitatore culturale che cattura ogni piccola vibrazione legata al linguaggio giovanile! Volete che non l’abbia intervistato, in occasione del suo nuovo libro?
Buongiorno e complimenti: il videoclip di Always On è davvero interessante .. Ma lo sai che quella è una canzone che ho pubblicato nel 2015? Diciamo che è stata una intuizione e solo ora ne abbiamo tirato fuori un videoclip che mi ha molto soddisfatto! Lo intuisco sia dal tono delle tue parole, ma anche dalla presenza di alcune persone importanti.. Il videoclip è stato girato due mesi fa e si avvale della partecipazione di Derrick de Kerckhove. Ma poi ci stanno bene quei frammenti di video di Marshall McLuhan e racconta l’evoluzione delle tecnologie della comunicazione, sottolineando la condizione dell’uomo contemporaneo! Come nasce Adolescenti Always On – Social Media, Web Reputation e Rischi Online? Nel monitorare costantemente i flussi delle culture giovanili, una pubblicazione deve essere prodotta quasi a scadenza annuale: è troppo rapido il mutamento delle tecnologie in mano alle nuove generazioni! Vedo che stai continuando a pubblicare con la FrancoAngeli.. Mi trovo bene con loro e questo è il primo libro di una collana sulle culture giovanili! Un libro con Rossana Marino … Una valente scrittrice che ho visto crescere, perché è stata una nostra allieva e quindi rappresenta una generazione che ha ruotato attorno a noi per poi cominciare un suo personale percorso. A livello universitario si occupa delle relazioni tra social media e culture giovanili, con particolare riferimento ai temi dell’identità, della privacy e della reputazione online. A proposito di questo, nel libro affronti con quale spirito questa situazione relazionale? Dedichiamo molto al deperimento di alcuni flussi comunicativi: l’odioso fenomeno dell’hate speech è frutto dell’evolversi della comunicazione. Noi pensiamo però che i ragazzi ne sono coscienti e cercano di crearsi dei personali anticorpi. Quello che risulta dai nostri monitoraggi ci conforta: molti studenti hanno risposto che quel flusso d’odio (scritto e parlato) è da addossarsi alla classe politica attuale! Questo mi fa piacere e non sai quanto! Dunque il tuo è un libro che controlla il polso della situazione… Direi di sì e la dimostrazione sta nel fatto che è promosso dal Corecom della Campania. Ricordo che Corecom è l’acronimo di Comitato Regionale per le Comunicazioni. La sua finalità è assicurare a livello locale il controllo e il rispetto delle leggi nel settore delle comunicazioni!
L’intervista poteva continuare su altri mille argomenti importanti, ma il professor Savonardo vede la sua stanza riempirsi sempre di più di laureandi e dottorandi: sono tutti molti interessati alla nostra chiacchierata, ma hanno anche urgenza di parlare con lui di argomenti relativi al loro piano di studi, alle ricerche che hanno intrapreso e di risultati che stanno reputando esser fonte di future riflessioni!