Torna disponibile grazie a Materiali Sonori “Sonatas and Interludes for prepared piano”
Chi abbia mal digerito le forzate derive cervellotiche e calcolatrici della seconda scuola di Vienna e ritenga che la storia della musica classica sia finita con Mahler, dovrebbe dare ai suoni del Novecento una seconda possibilità e ascoltare almeno una volta nella vita le composizioni di Cage per piano preparato. Qui ogni matematica è sovvertita, saltano tutti i canoni, si smarriscono i riferimenti: i timbri esotici e inauditi ottenuti attraverso l’applicazione alle corde del pianoforte di oggetti (viti, bulloni, strisce di gomma o di plastica…) ci portano nella dimensione dell’inconscio, del sogno, dell’allucinazione, risvegliando sensazioni primordiali e ricomponendo sinapsi interrotte. La musica ha un carattere minimale, percussivo, con isolati frammenti melodici che sembrano fuoriuscire dalla cassa di un carillon rotto per intavolare con il silenzio un dialogo trascendente di riverberi: crea ambientazioni cariche di indeterminazione, suggerisce attese e fughe furtive creando una cinematica visionaria che pare concepita per la sincronizzazione all’immagine in movimento. L’atonalità smette di essere soggetta a computo e misura, divenendo qualità inscritta nello strumento stesso.
L’impatto al primo ascolto è dirompente come sa esserlo l’incontro con il totalmente altro.
Le intenzioni e il percorso dell’autore sono rivelati con disarmante chiarezza dalle sue stesse parole.
“Quando cominciai a mettere degli oggetti tra le corde del pianoforte, questo atto nasceva dal desiderio di ottenere dei suoni che potessero essere fissati una volta per tutte. Però, dal momento in cui la musica si allontanò da me, passando da un pianoforte all’altro e da un pianista all’altro, divenne chiaro che non solo due pianisti sono sostanzialmente personalità diverse, ma anche che – allo stesso modo – due pianoforti sono differenti. Nella nostra vita, invece che alla possibilità della ripetizione, noi siamo esposti alla qualità irripetibile di ogni singolo fatto che ci accade. Il pianoforte preparato, le suggestioni che ho avuto dalle opere di amici artisti, lo studio del buddismo zen, i vagabondaggi in boschi e foreste cercando funghi: tutti questi fatti mi hanno portato all’apprezzamento delle cose come spontaneamente si manifestano, piuttosto che al modo di controllarle, conservarle o forzarle.”
Giancarlo Cardini, pianista e compositore sensibile alle suggestioni della musica colta così come a quelle della musica popolare e del linguaggio teatrale, è stato il primo interprete italiano a registrare le sonate di Cage, a cui era legato da un rapporto di stima e amicizia. La sua lettura, a quasi trent’anni di distanza, rimane un termine di confronto imprescindibile. Grazie a Giampiero Bigazzi, raro esempio di produttore e discografico coerente e illuminato, esploratore curioso del non convenzionale, l’incisione torna oggi disponibile per Materiali Sonori, offrendoci la splendida opportunità di riscoprirla.
Giancarlo Cardini plays John Cage, “Sonatas and Interludes for prepared piano”, Materiali Sonori, 2021