Con prefazione di Claudio Bisio e postfazione di Enrico Vanzina, vi invito alla lettura di queste 408 pagine. Quando abbiamo intervistato Enzo Gentile, oltre a tanta cortesia ci siamo imbattuti in una libro pieno di divertimento, riflessioni e qualche considerazione a voce alta. Tutto questo perché Onda su Onda può essere definito un censimento su più di 300 canzoni di successo e sul perché lo siano state. Ogni canzone ha un suo retroscena a cui aggiungere le voci e le testimonianze dirette di oltre 100 artisti e interpreti. Tutto questo pone l’autore quasi nel ruolo di nocchiero, più che di libero pensatore: nocchiero, perché in grado di guidarci in dati statistici e classifiche che altrimenti sarebbero solo buoni per alcuni algoritmi che vogliono scoprire la variazione dei nostri gusti e consumi culturali. Nell’attivare questo modus operandi, Enzo Gentile non cade mai nella trappola delle riflessioni sociologiche a tutti i costi, anche perché la sua formazione culturale è ben altra.
Quando dice che molte delle canzoni per l’estate (che hanno accompagnato le nostre vacanze) hanno la magica capacità di illustrare storie della società italiana, dice solo una santa verità; anche se nella nostra mente il susseguirsi di quei tormentoni hanno la forma di una colonna sonora popolare … dando a questo aggettivo il più nobile dei significati! Onda su onda (quasi in maniera istintiva) ci riporta a un’epoca composta da evergreen, modi di dire, slang, invenzioni e financo termini inventati, poi entrati nelle lente d’ingrandimento dell’Accademia della Crusca. Proprio grazie all’analisi delle storie e canzoni nell’estate degli italiani, riusciamo a rivivere le evoluzioni dei singoli titoli ed ad intuirne perché siano parte integrante ancora oggi del nostro scrivere o parlare. Un esempio eclatante di questo suo libro, sta forse proprio nel centrale capitolo Balli, sorrisi e campioni ed alle testimonianze di Lu Colombo, dei fratelli La Bionda e Gianni Togni: ognuno di loro ricorda con nostalgia il momento dei loro grandi successi e con loro annuiamo, anche perché proprio quelle hit sono sia evergreen, sia colonna di molte programmazioni radio dei giorni nostri, nonché facile saccheggio da parte del mondo della pubblicità. Imperdibile l’inserto fotografico con 50 immagini rare o inedite scattate negli anni Sessanta. Un deja-vu che porta il sorriso sui nostri volti.