Carlo Conti ha ragione: con Orietta Berti invece che Dua Lipa, il successo è garantito? La partenza con loro due al bar è forse il sunto dell’intero programma: ha più seguito la Domenica in prima serata un programma con dei contenuti sicuri o uno show sbarazzino (e caoticamente interessante) come quello a cui abbiamo assistito? Rigorosamente in diretta, ieri sera la prima puntata di Da Grande ha all’inizio alcuni problemi tecnici che hanno penalizzato la simpatia de Il Volo alle prese con le interpretazioni di alcune boy band storiche (The Beatles, Take That, Backstreet Boys, BTS), molte delle quali sconosciute al grande pubblico: forse è stato un momento anche troppo lungo, non foriero perciò di nuovi ascoltatori. Anche per noi (nonostante la bontà del gioco musicale tra Il Volo & Cattelan, travestimenti compresi) eravamo tentati di vedere cosa faceva l’Italia della pallavolo maschile su Rai Tre. Poi lo show è filato via liscio, con alcuni momenti positivi: Elodie che ha difficoltà a prendere la patente di guida o Marco Mengoni che incontra un suo omonimo, ma anche lo stesso Paolo Bonolis che (quasi a mezzanotte!) parla di Cattelan alla guida del Festival di Sanremo.
Buono il trait d’union che ha legato i vari momenti: il tema di cosa si fa e si pensa da grandi, è stato compreso da tutti. Gli interventi musicali dei fiorentini Street Clerks sono forse stati un po’ troppo da resident band tipici di grandi talk show americani, così come le urla del pubblico in sala erano decisamente pilotate e tutte uguali: più spontaneità negli applausi (ed urla) e negli interventi musicali, avrebbero giovato all’intera puntata.
In conclusione c’è Alessandro Cattelan, al quale vanno solo plausi: una mitraglietta con una memoria di ferro, pronto ad uscire dal canovaccio ed a rientrare con ganci e sillogismi da grande performer della conduzione, con già 20 anni di esperienza alle spalle. Un plauso anche alla Rai che non è caduta nella trappola del “non è uno show da Domenica sera sul primo canale”, perché tanto ormai queste definizioni hanno fatto il loro tempo e non esiste la vecchia fidelizzazione che porta un preciso target su un dato canale. Del resto anche mia suocera alcuni programmi se li va a vedere su RaiPlay o li segue su Rai Premium, qualche giorno dopo la messa in onda in diretta.