Andrea Laszlo De Simone sceglie Roma come penultima tappa per salutare il suo pubblico prima di una pausa a tempo indeterminato lontano dai live. L’artista sale sul palco dell’Auditorium Parco della Musica sabato 28 agosto alle ore 21 per il Festival “Si può fare Cavea” con la sua Immensità Orchestra, composta da 12 elementi.
Il concerto della Capitale è dunque una delle ultime occasioni per ascoltarlo dal vivo, all’interno di un mini tour organizzato da Dna concerti. “Torino, Roma e Bari saranno per me la chiusura di un ciclo.. o per meglio dire la chiusura di un primo, lungo e intensissimo giro durato praticamente 8 anni e sono emozionato come se dovessi esibirmi per la prima volta in vita mia”: è stato l’annuncio sui social. Andrea torna dal vivo dopo l’esperienza de “Il Film Del Concerto”,prodotto da MI AMI e Triennale Milano,un’opera filmica suonata live e presentata in streaming ad aprile quando l’Italia era ancora in zona rossa. Un evento seguito da migliaia di spettatori, una transizione audiovisiva dal buio alla luce per segnare la possibilità di rinascita in un momento in cui l’intero comparto dello spettacolo era bloccato. Il concerto di Andrea con l’Immensità Orchestra porterà sui palchi alcuni brani dei primi dischi, la recente Vivo – un inno alla vita e alla sua inevitabile precarietà, in rotazione sui maggiori network radiofonici – e la suite Immensità, un percorso spiroidale che ha come fulcro l’elaborazione del lutto e come scopo la rinascita articolata in 4 capitoli: Il Sogno, La realtà, Lo Spazio e Il Tempo. Immensità usciva in Italia l’8 novembre 2019. Era un altro mondo ma, come i classici, la creazione musicale di Andrea Laszlo De Simone supera le fratture della Storia e si rivela oggi forse ancora più preziosa. Un’opera sonora sulla relazione fra l’individuale e l’universale, completata da un’opera visiva: un mediometraggio, che ha riunito in un orizzonte narrativo tutte le suggestioni, mutuate dalla fisica quantistica, dall’arte contemporanea e dal cinema, disseminate nei quattro videoclip che hanno scandito il 2019 di uno dei talenti più puri del panorama musicale italiano. Di Immensità il prestigioso Le Monde ha scritto: “… assomiglia alla ruvida malinconia di Battisti, alla solennità del “Bolero” di Ravel e ai voli elettronici dei Radiohead”. Nel marzo 2020 il disco è uscito in Francia, Canada, Belgio e Stati Uniti per Ekleroshock / Hamburger Records, suscitando gli entusiasmi della critica internazionale. L’autorevole Libération (che già per il precedente album Uomo Donna aveva scritto che “eravamo in presenza di qualcosa di straordinario”) ha dichiarato: “Questo ragazzo che viene da un altro tempo, dagli occhi spalancati sormontati da un baffo alla Zappa, fa molto di più che ravvivare la fiamma del grande pop progressive italiano: la sua musica è un’arte dei rumori del mondo, ardente e universale”.
Les Inrockuptibles, che ha inserito Immensità al terzo posto dei migliori album usciti nel 2020, parla di “disco superbo” e descrive l’album come “una splendida ballata pop dallo spleen toccante, impreziosita da una visuale in stile anni ’80”. Sempre Le Monde scrive: “Tra la Terra e il Sole, c’è Andrea Laszlo De Simone, musicista torinese il cui pop aggraziato deve tanto alla dolcezza di un ciottolo sulla spiaggia quanto alle forze che l’hanno modellato. […] Verso l’infinito, e oltre.”
L’Immensità Orchestra è una vera e propria orchestra in perenne trasformazione, tra i suoi elementi dalla sua nascita: Zevi Bordovach (piano, organo, tastiere, flauto traverso, cori), Daniele Citriniti (basso, cori), Stefano Piri Colosimo (tromba, flicorno, fischio, cori), Filippo Cornaglia (batteria, flauto, cori), Enrico Gabrielli (sax, flauto traverso), Clarissa Marino (violoncello), Yoko Morimyo (cori), Damir Nefat (chitarra, cori), Giulia Pecora (violino), Anthony Sasso (synth, cori), Caterina Sforza (cori), Stefano Costantini (tromba, flicorno), Simone Garino (sax, clarinetto), Giovanni Giuvazza Maggiore (chitarra).