Siamo nell’estate del 1955 quando una sera a New Orleans Bobby Charles, dopo aver suonato in un locale del “cajun country” con la sua band Cardinals, aveva salutato il pianista con la “classica frase” “See you later, alligator”
New Orleans, estate del 1955: in un piccolo studio della Crescent City si sta per incidere una canzone destinata a diventare una delle più grandi hit della storia del rock ‘n’ roll. Il suo autore è Bobby Charles, nativo di Abbeville, Louisiana.
Una sera, dopo aver suonato in un locale del “cajun country” con la sua band Cardinals, aveva salutato il pianista con la “classica frase” “See you later, alligator” (“alligator”, nello slang dell’epoca indicava i jazzisti bianchi o le persone alla moda). Una ragazza sconosciuta, seduta in un tavolo nei pressi del palco e che forse aveva bevuto un bicchiere di troppo, gli aveva fatto eco dicendo: “After a while, crocodile”.
Tornato a casa, Bobby aveva scritto il pezzo di getto: si dice abbia impiegato soltanto una ventina di minuti. Rubacchiando qua e là da un brano di Guitar Slim, Bobby Charles aveva composto Later Alligator che verrà pubblicata a novembre di quello stesso anno dalla Chess Records di Chicago. Quando Bobby Charles mette piede negli studi della Chess Records ha una sorpresa. Il discografico, il leggendario Leonard Chess, quando lo incontra resta sconcertato: era convinto che Bobby Charles fosse un artista di colore…
Il 1° febbraio del 1956 la Decca pubblica una nuova versione del brano, con il titolo See You Later, Alligator, questa volta interpretato da Bill Haley e dai suoi Comets. La canzone finirà nella colonna sonora di Rock Around The Clock, un musical cinematografico che Bill Haley stava girando in quel periodo e che decreterà sia il successo definitivo del brano di Bobby Charles che l’uso comune della frase “See you later, alligator”…