Ha amato Elvis Presley ed ha visitato la sua casa a Memphis. Ha avuto la fortuna di intervistare più volte Lucio Dalla, uno dei suoi cantautori preferiti. Ma ora Isa Grassano è tutta concentrata sul suo primo romanzo per cui verrà gratificata a Cirigliano: nel paese materano gli verrà infatti consegnato il premio Torre D’Argento. Nativa di San Mauro Forte, ha vissuto a Matera .. ed ora a Bologna!
– Isa, complimenti per il premio: quando ti verrà assegnato? In che contesto? Grazie, per me è una bella soddisfazione. Come dico sempre io: “Puoi portare un lucano fuori dalla Basilicata ma non puoi portare la Basilicata fuori da un Lucano” e ricevere un riconoscimento che premia il valore dei lucani che si sono distinti anche fuori dai confini regionali è una bella soddisfazione. Lo riceverò il 12 Agosto nel borgo di Cirigliano, nell’ambito della trentunesima edizione della kermesse. Una serata di gala con diversi ospiti, con la proiezione di uno showreel che racchiude in pochi minuti la carriera dei premiati, il concerto di Riccardo Fogli e i fuochi d’artificio per la conclusione. Tutto con la scenografia e la regia di Mario Carlo Garrambone, scenografo e lighting designer, firma delle ambientazioni di importanti appuntamenti di spettacolo del panorama italiano.
– Già conoscevi Torre d’Argento e Cirigliano? Si può dire che ho visto nascere la manifestazione Torre d’Argento. Quando vivevo in Basilicata andavo spesso al ristorante Acqua Furr di proprietà di Antonio Garrambone, ideatore e presidente del premio e ne abbiamo sempre parlato. Ricordo che nel 1994 il premio fu assegnato a Carmen La Sorella, una giornalista che ho sempre ammirato. Io allora collaboravo con La Gazzetta del Mezzogiorno e fu l’occasione per partecipare alla serata e farle un’intervista. La vidi scendere dalla sua auto vestita di bianco, tante persone ad accoglierla. Ero emozionata e felice e promisi a me stessa che sarei diventata giornalista e che avrei vinto quel premio. E i sogni per fortuna, se ci credi, si avverano.
– Secondo te la giuria da cosa è stata colpita della tua attività? Dal libro Un Giorno Sì Un Altro No? Da entrambe le cose. La mia attività da giornalista professionista freelance mi ha portato a scrivere per tante e importanti testate nazionali, e spesso ho raccontato anche la mia Basilicata, ma anche l’attività di scrittrice ha avuto risvolti positivi. La mia prima guida emozionale “101 cose da fare gratis in Italia” (Newton Compton) compie dieci anni proprio in questi giorni e fu definito “il libro anticrisi”, con un grande successo mediatico. E il mio primo romanzo, edito da Giraldi Editore, sta conquistando con la sua “leggerezza profonda” sempre più lettori. Siamo alla terza ristampa e giornali, radio, tv ne continuano a parlare con tante recensioni delicate e approfondite.
– Quali sono stati gli artisti che hai amato da giovane e quali invece i cantanti che ora segui di più? Amo la musica italiana come Arabella la protagonista del mio romanzo. Seguo un po’ tutti i cantautori, specie Renato Zero ma anche i Negramaro e Vasco Rossi. Mi piaceva molto Lucio Dalla e più volte sono riuscita ad incontrarlo e intervistarlo. Amo così tanto le canzoni italiane che ogni capitolo di Un Giorno Sì Un Altro No si apre con un verso. Non una canzone a caso, ma una “studiata” e con le righe scelte dà subito l’idea di cosa parlerà il capitolo. Da giovane sono cresciuta con i Duran Duran, Gli Europe ma anche cantautori italiani. Uno dei miei preferiti era Elvis Presley. L’ho scoperto attraverso i suoi film e non me perdevo nemmeno uno e grande è stata la mia gioia nell’essere andata – ultimo grande viaggio prima del Covid – a Memphis regno dei suoni rock. Un giro tra case discografiche, la sua casa museo e la sua musica che risuona ovunque.