Johnny Cash, Bob Dylan ed i Grateful Dead hanno cantato del grande fiume. Nell’Oregon e nella canadese regione dello Saskatchewan sono operative due Big River Band, anche sul fronte discografico. Ciò premesso verrebbe banalmente da dire che il gruppo bolognese non è niente di originale .. ed invece vi sbagliate, perché innanzi tutto sono un duo (Federico Martinelli e Pierluigi Punzo) e non una big band, poi va considerato che il loro tributo al country viene filtrato da una strumentazione fatta di molta elettronica: a tutto questo aggiungete che si stanno dando molto da fare, proprio perché sono italiani ed il country non è proprio un sound autoctono! Ma alla loro indubbia preparazione tecnica, va aggiunto l’aspetto comunicativo e questo è vincente: grafica, cartellina stampa e videoclip sono professionali, ma non poteva che essere così. Infatti lo SlowMotion Studio è da tempo una forte realtà dedicata alla comunicazione (grafica e web), con sede a Monte San Pietro, tra Marzabotto e Sasso Marconi.
Musicalmente il disco si fa apprezzare per la cura dei brani (nell’ep ci sono sia brani originali che cover), con indubbiamente Local Weapon come carta vincente: un blues languido che fluisce pacifico nel classic rock e financo in un southern rock, stile Nitty Gritty Dirt Band di fine concerto, quando le tossine sono al top, vengono i crampi a metà musicisti ed i fumi dell’alcool spazzano via ogni tipo di endorfine che ad inizio show avevano portato a cimentarti in gare di ballo country. I bolognesi Big River potrebbero fargli la parodia alla band americana, magari interpretando la loro Mr. Bojangles (in origine di Jerry Jeff Walker), velandola di bluegrass ed esaltandola con synth, loopstation e batterie elettroniche per farla diventare un sequel della title track del loro disco.
Il blu che impera nel bel videoclip di Local Weapon, conferisce anche del languore e questo non ci dispiace: infatti va sempre considerato che i Big River si presentano in acustico, anche se con mille elementi elettronici. La dimostrazione dalla intensa attività live attraversando tutto il nord Italia e giungendo fino in Germania, Austria, Svizzera, Slovenia: le cronache parlano di applausi e non di lancio di lattine, come nella famosa scena del film Blues Brothers.. io li odio i nazisti dell’Illinois!
Track list dell’ep: Ride my bear, Girl with nails painted black, Gray sky, Local weapon, Cotton fields, Riders in the sky.