Che sorpresa! Una delle mie Doom band preferite di sempre che ritornano all’attività dopo ben 18 anni di silenzio. Mi riferisco agli svedesi Tristitia ed al fatto che il loro ultimo album datava oramai A.D. 2002 ossia “Garden of Darkness”. Dopo il nulla a parte la compilation “Lamentations from the Beginning” del 2017. La band nasce essenzialmente come progetto di un peruviano trapiantato in Svezia, Luis B. Galvez. La data di fondazione dei Tristitia risale al 1992 e quasi immediatamente vengono messi sotto contratto dall’etichetta francese Holy Records per i cui tipi escono “One with Darkness”, “Crucidiction”, “The Last Grief” e “Garden of Darkness”. I primi due album sono un must assoluto per gli amanti del Doom Metal per via dell’incontro fra lo stesso Doom Metal e la musica andina! Insomma Word Doom Music! Ora ecco “Burial of the Sad”, un album spettacolare. E’ un album intriso di melodie straordinarie e di attacchi Doom da infarto. Il tutto con estremo tatto e savoir faire. “Burial of the Sad” è un album che fa sognare tanto evoca sentimenti di grande umanità e sensibilità umana. Il tutto velato, certamente, da un’ombra di tristezza e “sadness” che rende indimenticabile ogni loro brano. Peccato davvero per una registrazione che non permette all’album di essere ancora più vincente. Con una produzione migliore chissà che album enorme avrebbero partorito i Tristitia, ma già quello che abbiamo ci basta e avanza. Benvenuti Tristitia! Sono davvero contento Luis…
Track-list:
- Introitus
- River of the Cross
- Doomdaze
- Autumn Leaves
- Twice the Bleeding
- Dragged to the Cross
- Dreamcrystal Castle
- Fallen Winterskies
- Winter Dead
- Burrial of the Sad
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