Disco dedicato al padre, ovunque sia! Beehives of resistance è il quarto lavoro di Massimo Giangrande. Prima di metterlo sul lettore cd, rifletto su come lo stesso artista l’ha presentato .. è quasi un’opera di utopia che mi aiuta a camminare, spostandosi di continuo, così come fa la linea dell’orizzonte quando la inseguiamo, sempre un passo più in là .. La lingua inglese ed un cantato a tratti sussurrato, ci avevano già interessato da Martedì 8 Giugno, quando vi abbiamo parlato del singolo Metal rain (accompagnato da videoclip), girato a Lione e curato dal regista, coreografo e danzatore Davide Sportelli. L’album Beehives of resistance è stato registrato nello studio tra i boschi dell’Appennino tosco-emiliano, una specie di nido artistico dove Giangrande lavora da qualche anno in assoluta tranquillità.
La copertina di Gianluca Maruotti ben rappresenta le atmosfere che il disco contiene, perché vengono simboleggiati alcuni dei regnanti in ambiente silvestre e rastremato: flora e fauna avvolgono l’uomo che guarda verso il cielo e rispetta l’ecosistema in cui è inserito, L’artwork del disco vede il buon lavoro di Patrizio Piastra, esaltato nella versione in vinile di Beehives of resistance che vi suggerisco caldamente; le 10 canzoni trovano una giusta visibilità, come nel caso della conclusiva Infinite atoms. E’ forse questa il pamphlet dell’intero progetto: unica, frammentata, esoterica, sognante..
Massimo Giangrande suona molti strumenti, ma ha chiamato alcuni amici ad aiutarlo: alla batteria c’è Gioele Pagliaccia (Will Bernard, Idris Ackamoor and the Pyramids, Joe Lally) e Andrea Biagioli è al pianoforte, rhodes e synth. La filosofia alla base dell’album è di tipo esistenziale, come ci fa intuire il titolo: nella ricerca (ancestrale?) di un alveare di resistenza, ci emoziona un brano come Let it all go, perché scritta in memoria del padre; ma è un brano anacronisticamente leggero, lontano dagli stilemi del filosofo francese Gabriel Marcel o dalle susseguenti riflessioni di Jean-Paul Sartre. Il paesaggio (interiore ed esterno) su cui Massimo Giangrande riflette è molto più semplice ed è anche un invito rivolto a tutti a respingere gli sguardi che ci arrivano in modo satanico o velati di invidia!
Trackilist: 1. Metal Rain 2. When we were kings 3. The scene of the crime 4. D.D.B. 5. Let it all go 6. Electronic eye 7. Morning Dew 8. Devil is watching me 9. The Innocence I’ve Known 10. Infinite Atoms