Diverse le sue ospitate. A noi piace ricordare quella nel disco di Alessio Bonomo. Nel 2018 c’è anche lui in La musica non esiste, disco curato dallo scomparso produttore Pierre Ruiz: tra gli ospiti Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Peppe Servillo, Fausto Mesolella e Peppe D’Argenzio degli Avion Travel, più Alessandro Mannarino. Sono diverse le cose che balzano alla mente quando si pronuncia il nome Mannarino (qui fotografato da Ilaria Magliocchetti Lombi): pensate che sono già passati 2 anni dal successo del suo concerto al Museo D’Orsay di Parigi ..
La cover del nuovo disco (per Polydor Records / Universal Music Italia) raffigura una donna combattente. L’immagine è l’unione di due elementi: la donna e la resistenza indigena fusi insieme in un’azione, quella di calarsi il passamontagna (o forse di toglierlo) immagine evocativa di una entrata in azione, un’azione che è difesa non violenta, poetica e ispiratrice. Calarsi il passamontagna per andare in guerra o toglierlo per mostrare e difendere la propria identità? Un’immagine contemporanea che trova la sua forza in una nuova tribalità, allo stesso tempo antica e futura.
Prodotto dallo stesso Mannarino, registrato tra New York, Los Angeles, Città del Messico, Rio De Janeiro, l’Amazzonia e l’Italia e il coinvolgimento – su alcuni brani – dei produttori internazionali Joey Waronker e Camilo Lara (Mexican Institute of Sound) oltre che di Tony Canto e Iacopo Brail Sinigaglia, l’album è un invito ad appellarsi alla saggezza ancestrale degli esseri umani. Un disco che parla le lingue del mondo, intriso di suoni di foresta e voci indigene registrate in Amazzonia. Mannarino va alla ricerca della sorgente tribale e atavica dell’umanità, proposta come unico e potente antidoto contemporaneo alla brutalità del disumano. Natura, patriarcato, animismo, femminilità, rapporto uomo-donna, sono questi solo alcuni dei temi affrontati dal cantautore nel disco più politico e visionario della sua carriera dove l’amore, l’irrazionale e un senso magico della vita diventano strumenti reali di decolonizzazione del pensiero e di resistenza umana.