Laureato in Scienze Politiche e in Lingue Straniere, il critico metal Emanuele Gentile pubblica un libro di poesie

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Nato a Catania nel 1964, vive nella vicina Carlentini. Giornalista pubblicista fin dai primi anni Ottanta, scrive e ha scritto per vari giornali e quotidiani. Collabora con Girodivite.it, La Sicilia, Radio Una Voce Vicina, MusicalNews.com, Vision Think Tank e La Voce. Si occupa su Girodivite di due blog: “Centro Studi Est Europa” e “L’Uomo Qualunque”, ricolmo di riflessioni personali. Ha pubblicato nel 2008 per conto del CIRVI di Torino un saggio sul viaggio in Sicilia di Alexis de Tocqueville ed ha partecipato alla stesura del libro intitolato “L’Isola del Viaggio” edito nel 2008 dalla Domenico Sanfilippo Editore di Catania.

Enfatizza il nostro diretur Giancarlo Passarella .. Emanuele è una bella persona, dal carisma internazionale: i metallari di tutto il mondo lo conoscono, ma il suo aspetto combacia con il suo cognome: se Gino Santercole & Adriano Celentano cantavano di una carezza in un pugno, in lui c’è il fuoco nel cuore in un involucro gentile. Questo libro di poesie è una sorpresa, ma è servito anche per sdrammatizzare un periodo pesante che ci ha visti assai vicini, anche perchè abbiamo affrontato anche la stessa malattia: un “terzo cugino” del maledetto virus ..
Il libro è edito da ZeroBook ed ha come titolo Il bambino è il mondo.

C’è qualcosa di Yeats nella poesia di Emanuele Gentile (la realtà che si dilata ed è oltre gli occhi, il ricordo di una terra perduta), assieme alla tradizione della poesia civile di alcuni quattrocenteschi .. c’è Pasolini e le frequentazioni di Gentile con la musica heavy metal. C’è la capacità di indignarsi (ancora), la rabbia e l’orgoglio, le grida e la speranza. La capacità di riuscire a guardare il mondo con occhi che si stupiscono ancora dell’ignavia che domina i rapporti del “Mondo di mezzo”, il mondo dei sudditi.

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