Quello che non tutti sanno, è che questo disco Cicatrici è il terzo come solista nella carriera di Alessandro Finasso in arte Finaz. Tre momenti paralleli alla saga della Bandabardò, purtroppo ora priva della presenza di Erriquez. Dopo l’iperacustico Guitar Solo del 2012 e la ricerca elettronica applicata alla chitarra di GuitaRevolution del 2016 (a cui sono seguite più di 170 date tra Italia ed estero), con Cicatrici l’artista si concentra su ciò che da sempre rappresenta di più la sua creatività: vere e proprie canzoni assieme al “travestimento” della sua chitarra acustica, per raggiungere sonorità fantasiose e incredibili. L’ha dimostrato anche Domenica scorsa all’Anfiteatro de Le Cascine: per la finale del Firenze Suona Music Contest, l’abbiamo visto sia nei panni del giudice, ma ha anche offerto due momenti musicali in cui ha narrato come sia un chitarrista onnivoro che ama spaziare ed ha perciò il coraggio di mettersi in gioco, invece che dormire sonni tranquilli, sfruttando la fama acquisita. Assieme a Fry Moneti andrà in studio con i Mookids, perchè la vittoria al Firenze Suona Music Contest comporta questo lavoro e chissà cosa ne uscirà!
Pubblicato da Rivertale Productions, l’album Cicatrici (dalla copertina assai emozionante) è stato lanciato dal singolo Heart Of Stone: è stato catalogato come un blues acido, molto roots, con la dobro di Finaz che si immerge in un mantra ripetitivo (ed ipnotico) su cui si muovono ammiccanti i cori e l’armonica del texano Alex Ruiz. Costui milita nei Chingon di Robert Rodriguez e nella band tex-mex Del Castillo e vanta un sacco di collaborazioni cinematografiche come con il brano “Malaguena Salerosa”, presente anche in Kill Bill Vol.2.
Cicatrici positive ma anche negative, tutte esaltate dalla chitarra di Finaz
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