Dalla Puglia all’America latina A/R. Ed ora è il momento di “Partire”. Intervista a Domenico Protino

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Abbiamo incontrato Domenico Protino per l’uscita del suo nuovo singolo dal titolo “Partire”. La nostra redazione lo aveva intervista diverso tempo fa, agli esordi della sua carriera professionale. Di strada, musicale, Domenico ne ha fatta tanta e altrettanta ne dovrà ancora fare. Canzoni intense, le sue, fatte di pensieri, riflessioni, pop, rock e tanto groove.

Carissimo Domenico, ti ricordiamo come vincitore di Viña del Mar in Cile nel 2008, cosa è successo dopo, artisticamente?
Carissimi amici di MusicalNews, è bello ritrovarvi e vi sono davvero grato per l’opportunità che mi offrite.
Successivamente alla vittoria del 2008 in Cile, ho avuto la possibilità di lavorare al mio primo album omonimo, (n.d.r. “Domenico Protino”), Warner Chappell Italia e prodotto da Maurizio Dinelli e Beppe Carletti. Ricordo varie presentazioni dal vivo dell’album in giro per l’Italia, tra cui un paio alla Feltrinelli: la prima a Milano condotta dal giornalista Massimo Cotto; e la seconda a Bari moderata dal giornalista Andrea Di Rienzo. Ricordo anche numerose interviste radiofoniche e televisive in Rai e su emittenti private.
L’anno successivo, sono stato invitato al Festival di Viña del Mar 2009 e ho aperto alcuni concerti dei Nomadi in giro per l’Italia. Si è trattato di esperienze importanti che si sono tradotte nel desiderio di continuare a scrivere e sperimentare.
Nel 2012 ho pubblicato un singolo intitolato “Giorno farà” e nel 2013 un altro singolo intitolato “L’uomo per te” che ha anticipato l’uscita del mio secondo album: “L’album per te”.
Ci sono state diverse occasioni per ritornare in America Latina e, nonostante un lungo stop dovuto a motivi familiari, ho ripreso a scrivere e lavorare, nel 2017, nel settore dell’intrattenimento di musica live qui in Salento dove vivo attualmente.

Quali sono le difficoltà (se ce ne sono state) che hai riscontrato nel mondo discografico?
Come qualsiasi ambiente lavorativo, anche quello della discografia ha i suoi pregi e difetti. Come pregio c’è sicuramente quello di poter avere a che fare con un alto numero di veri professionisti del settore che sanno come operare per conseguire risultati importanti. Chiaramente, il mercato italiano è molto ristretto se confrontato con i mercati esteri, specie se parliamo di quello latino-americano.
Ci sono tantissimi bravi artisti in Italia e, molto spesso, non riescono a trovare il giusto palcoscenico che consenta loro di farsi notare, nonostante lo meritino. Internet offre un aiuto determinante in tutto questo, consentendo a molti di arrivare dove non potrebbero assolutamente se non ci fosse un mezzo così potente.
Ad ogni modo, radio, tv e stampa restano vettori imprescindibili, a mio parere, come mezzi di informazione e cultura.

Nel tuo nuovo brano, “Partire”, canti e suoni il basso, se non ricordo male il tuo strumento era la chitarra… come e quando ti sei avvicinato al basso.
Mi sono avvicinato al basso elettrico soltanto tre anni fa. Era tanto tempo che avvertivo la necessità di iniziare a studiarlo e devo dire che mi appaga tantissimo. Riuscire a cantare mentre suono il basso mi fa vivere l’esecuzione da un altro punto di vista, quindi, quando possibile, lo faccio con piacere.

Il sound è fresco, pop. E’ previsto anche un album. Che sonorità ci dobbiamo aspettare?
Si tratta di brani che nascono proprio dal groove di basso elettrico e batteria. Si tratta di un processo di scrittura sicuramente differente rispetto a quello che avevo sperimentato in passato ma devo dire che lo trovo molto in linea con ciò che voglio trasmettere a chi ascolta in questa fase creativa del mio percorso. Le sonorità saranno sempre pop-rock, almeno per questo ep che uscirà entro la fine del 2021 o, al massimo, nel primo trimestre del 2022, anche perché mi piacerebbe pubblicare almeno un altro singolo nel frattempo.

Sono previsti dei live durante l’estate?
I miei live in qualità di cantautore inizieranno verso settembre anche perché il lockdown, che spero non ritorni più se la situazione epidemiologica lo consentirà, ha reso molto più complicato organizzare eventi di musica dal vivo. Se ne organizzano ma in un numero ancora troppo basso rispetto al passato.
Durante l’estate continuerò a lavorare nel settore dell’intrattenimento musicale dal vivo a cui mi dedico ormai da diverso tempo con passione: non di rado, capita che, oltre alle cover, mi sia richiesto di eseguire mie canzoni.

Grazie per l’intervista e in bocca al lupo
Grazie a voi per la grande disponibilità e “viva il lupo”. Un caro saluto a voi e ai vostri lettori.

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