“Siamo felicissimi, volevamo vincere ma in realtà non ce lo aspettavamo proprio.. Grazie mille a tutti!” hanno detto i The Jab, Alessandro De Santis 22 anni (voce, chitarra) e Mario Francese 23 anni (tastiere e produzione), il duo di Ivrea (To) Vincitori Assoluti con la canzone Giovani Favolosi, della XXXII Edizione di Musicultura Festival diretto da Ezio Nannipieri.
Un brano, ispirato dal film di Giacomo Leopardi, che parla della doppia faccia dell’essere giovani, come dice la canzone “siamo giovani favolosi, siamo stupidi e luminosi”, la coesistenza della pulsione fanciullesca, giocosa e sfacciata, con la sua controparte più cupa, guidata dal senso di incapacità a trovare un posto nel mondo. Ai The Jab vanno i 20 mila euro del Premio Banca Macerata che investiranno in uno studio di registrazione per autoprodursi; grazie ai voti del pubblico dello Sferisterio il duo ha prevalso sugli altri tre finalisti: Mille con “La radio”, Lorenzo Lepore con “Futuro” e Caravaggio con “Le cose che abbiamo amato davvero”. Mille si è aggiudicata l’ambita Targa della Critica intitolata da quest’anno a Piero Cesanelli, l’ideatore di Musicultura e suo direttore artistico dalla prima edizione fino al 2019, consegnata sul palcoscenico del Festival dalla moglie Paola Promisqui e dal giornalista di Rai news24 Fausto Pellegrini. Il Premio Nuovoimaie, un riconoscimento di 10 mila euro per la realizzazione di una tournée, consegnato dal giornalista e critico musicale John Vignola, è stato assegnato a Elasi, con Valanghe, che la votazione del pubblico aveva nella serata precedente escluso dalla rosa degli artisti in lizza per il titolo di vincitore assoluto. La serata finale del Festival condotta magistralmente da Enrico Ruggeri e Veronica Maya si è aperta con un omaggio a Franco Battiato e Milva. Enrico Ruggeri, accompagnato dalla sua band, ha proposto al pubblico Alexander Platz in un duetto inedito con Irene Grandi attesa ospite della serata. La carismatica cantante fiorentina si è poi esibita con Se mi vuoi, brano originariamente interpretato con Pino Daniele e Bruci la città, canzone scritta da Francesco Bianconi. I quattro vincitori di Musicultura, dopo avere interpretato ciascuno un estratto di una cover da loro scelta – Mille con Ritornerai, The Jab con Ragazzo di strada, Lorenzo Lepore con Giudizi universali e Caravaggio con La stagione dell’amore – hanno cantato insieme a Ruggeri Mistero, il brano con cui il cantautore vinse il festival di Sanremo nel 1993. Per festeggiare i 100 anni della prima rappresentazione dell’opera Aida di Verdi allo Sferisterio di Macerata, il tenore Luciano Ganci ha offerto al pubblico di Musicultura le celebri note di Celeste Aida.
Ospite a sorpresa della serata finale del Festival, Ron, che figura tra i membri del Comitato di Garanzia di Musicultura, ha aperto il suo set con Abitante di un corpo celeste e ha proseguito con Anima, scritta insieme a Lucio Dalla per concludere la sua emozionante performance tra i grandi applausi del pubblico con Non abbiamo bisogno di parole. Particolarmente toccante il momento che ha visto tutti gli spettatori dello Sferisterio in piedi per cantare con sentimento patriottico l’inno di Mameli dopo che lo storico Michele D’Andrea ne ha spiegato il significato e i toni. Apprezzati finalisti di Musicultura di qualche anno fa e consacrati dall’ultimo Festival di Sanremo davanti a milioni di Italiani, La rappresentante di lista ha aperto la sua esibizione con Sarà. “Quando siamo arrivati a Musicultura la prima volta eravamo molto spaesati, oggi questo luogo per noi è casa” ha detto Veronica Lucchesi sulle note di Paesaggi stranieri. “ Siamo molto legati al Festival – ha raccontato Dario Mangiaracina- la nostra avventura con la musica è scandita dalle tappe di Musicultura, abbiamo iniziato proprio da qui, ci piace ricordarlo.” Hanno chiuso l’esibizione con Amare la canzone presentata con grande successo sul palco sanremese nel marzo scorso. Enrico Ruggeri accompagnato dalla sua band ha offerto al pubblico “Nuovo swing”, brano col quale il cantautore milanese si presentò al Festival di Sanremo del 1984 e si è esibito nel finale in un curioso duetto con la co-conduttrice Veronica Maya con la celebre canzone Vattene amore. “E stata una grande edizione di Musicultura”, ha detto Enrico Ruggeri alla fine della manifestazione, “con grandi ospiti e grandi artisti tra i ragazzi, otto vincitori con otto proposte diverse tra loro perché la canzone d’autore si estende in tanti territori, secondo me in futuro si sentirà parlare di molti dei ragazzi che abbiamo visto in questo teatro meraviglioso”. La XXXII edizione del Festival, tra le emozioni tangibili dei 1.200 presenti, gli ascolti delle dirette su Rai Radio 1 condotte da Marcella Sullo, Duccio Pasqua e John Vignola, le visualizzazioni in streaming sulle pagine Facebook di Rai Radio1 e Musicultura e il volume delle interazioni social, si è conclusa con grande successo. “È raro ritrovare nello stesso spettacolo le canzoni dei bravissimi vincitori di un concorso, quelle di artisti che hanno scritte pagine importanti della nostra storia musicali, le arie del grande melodramma, le note del “Canto degli Italiani – ha dichiarato il direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri – Tra palco e platea è tornata a vivere quella magia che il lockdown aveva dissolto. Spero che la nostra ripartenza sia di buon auspicio per tutti i Festival di questa estate 2021”. Per rivivere le emozioni di Musicultura l’appuntamento è per il prossimo 6 luglio su Rai2 in seconda serata.