Il 25 Marzo ha presentato l’opera rock Inferno, progetto completato il 29 Aprile con la pubblicazione dl libro Rock&Roll all’Inferno per GEC Edizioni. Due fatti salienti che mi hanno convinto ad intervistarlo, grazie al lavoro dell’agenzia Parole e Dintorni: ringrazio pertanto Eleonora Argiolas, ma anche Mariagrazia De Siena per questa bella foto di Francesco Maria Gallo.. con tanto di teschio!
Francesco bentrovato: mi sbaglio o stai vivendo settimane assai intense? Ciao! Proprio così, sto vivendo delle settimane molto intense e piene di impegni, sia per quanto riguarda l’album sia per il libro. Ma sono carico come non mai.
Come sei arrivato a concepire una opera electro rock come Inferno? La creazione di “Inferno” è un processo che affonda le sue radici addirittura nei miei (ormai lontani) tempi universitari. Quando frequentavo l’Università di Bologna ho avuto la fortuna di avere come docente il Professor Umberto Eco. Lui era al corrente della mia passione per la musica, in particolare per quella rock, ed è stato proprio lui a ispirarmi a svolgere una rilettura dell’inferno dantesco per coglierne tutte le sfumature. Quella rilettura è stato il seme che mi ha permesso di trovare le varie analogie tra i personaggi dell’Inferno di Dante e quella che per me è l’essenza del rock, e di concepire poi “Inferno”.
Prima il disco e poi il libro: due azioni sinergiche … Proprio così. “Rock&Roll All’Inferno” è stato proprio pensato per accompagnare in tutto e per tutto l’ascolto dell’album: lo completa e permette al lettore di comprendere a 360 gradi il percorso che ho svolto nella rilettura e rielaborazione dell’Inferno. Sono quindi due opere che camminano mano nella mano.
Qual è il tuo giudizio globale sull’attualità di Dante Alighieri? Più che un giudizio, posso esprimere il mio pensiero. Personalmente credo che Dante Alighieri, come descrivo ampiamente anche nel libro, incarni perfettamente tutti i mali del mondo. Tutti i peccati che vengono rappresentati nell’Inferno di Dante sono in realtà peccati che noi esseri umani continuiamo a portarci dietro tutt’oggi, sempre e ovunque, senza nessuna possibilità di remissione, o meglio, di pentimento.
Quali sono stati gli artisti che hai amato da giovane? Quali invece i musicisti che ora segui con maggiore interesse? Te ne potrei nominare davvero tantissimi. Deep Purple, Led Zeppelin, Janis Joplin: lei, in particolare, è il mio punto di riferimento. Ma ti dico anche Pink Floyd, Genesis, Perigeo, Banco del Mutuo Soccorso, Le Orme. Di nuovi…non me ne viene in mente nessuno! Ma poi, esiste veramente una musica nuova?
Per realizzare Inferno c’è l’appoggio della SanLuca Records, ma quali altri collaboratori ti senti di ringraziare? Sicuramente ringrazio Barbara Lippi e Camelia Yang, le mie ex compagne che mi hanno accompagnato in questo percorso di “discesa all’inferno” e mi hanno sempre seguito con amore e dedizione!
Dicevamo dell’uscita prima del disco ed ora del libro: hai in ponte altre iniziative promozionali? La messa in scena di inferno opera rock che speriamo possa essere rappresentata sui palcoscenici italiani da metà settembre. Probabilmente partiremo proprio da bologna da metà settembre.