E’ stato ancora un Concerto del Primo Maggio ai tempi del Covid, ma con tanta voglia – nel giorno della festa dei lavoratori – di ripartire da parte di artisti, musicisti e tecnici. Non poteva mancare all’appuntamento promosso dai sindacati CGIL, CISL e UIL, anche qualche polemiche, che da sempre caratterizza (per motivi diversi) la nota manifestazione.
Il rapper Fedez, tra i più popolari e seguiti sui social network, ha fatto un discorso aperto, in cui tra i vari argomenti ha toccato anche la mancata approvazione del DDL Zan per la lotta all’omofobia, e ha attaccato alcuni esponenti della Lega. Per poi lanciare un’accusa di una presunta censura attuata dagli organizzatori e dalla vice direttrice di Rai 3, Ilaria Capitani Tutto è iniziato nel primo pomeriggio quando la Lega dirama un comunicato firmato dai propri da senatori e deputati che fanno parte della Vigilanza Rai affermando che “se Fedez userà a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento”. L’artista prima della sua esibizione ha risposto su Instagram: “E’ la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione purtroppo che non c’è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi e di edulcorare il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio”. Poi nel momento del massimo ascolto, dal palco, si è rivolto contro il senatore leghista Ostellari accusato di ostacolare il ddlzan e contro tutto la Lega citando frasi omofobe con nomi e cognomi. Ma la polemica si concentra sull’accusa alla Rai e dopo che Rai 3 respinge al mittente l’accusa di censura preventiva, il cantante pubblica un video che riprende la telefonata. “Ecco la telefonata intercorsa ieri sera dove la vice direttrice di Rai 3 Ilaria Capitani insieme ai suoi collaboratori mi esortano ad adeguarmi ad un sistema” dicendo che sul palco non posso fare nomi e cognomi”. La polemica è andata avanti per tutta la notte ed è andata avanti per la giornata di domenica. La Rai nel chiedere scusa per il misunderstanding ha però ribadito che non ci sono state censure. “E’ stata una brutta pagina, sono contento che la Rai abbia chiesto scusa”, ha affermato il vice direttore di Rai 3, Sigfrido Ranucci a “Che Tempo che Fa” su Rai 3, “Non sono scuse per una censura che non è avvenuta, ma si è trattato di un grande cortocircuito di comunicazione, ci sono stati errori soprattutto nella gestione di questo evento. Le voci al telefono che parlano di “sistema” sono quelle di due persone che nella telefonata parlano di esigenze di un non ben identificato editore, due persone abituate a gestire anche eventi per la politica e che ragionano per logica di par condicio. E’ un fatto grave, bisogna prendersi delle responsabilità. L’azienda semmai deve fare autocritica nella gestione di questi eventi, affidata a una produzione esterna”.
Ma torniamo alla musica. L’evento ha registrato anche buoni ascolti su Rai 3: 1.250.000 e l’8,6% nell’anteprima che è partita alle 16.29, quindi 1.347.000 (8.50%) nella prima parte, 1.522.000 con 6,82% nel preserale delle ore 20.02 e 1.987.000 con l’8.35% nella parte delle ore 20.34. Il concerto in prima serata, che per l’Auditel è iniziato alle ore 21.08, ha registrato fino alla fine 1.497.000 spettatori con il 6,67% di share. Dunque uno show a beneficio della tv, con artisti che si sono esibiti dal vivo alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma e altri che invece hanno inviato contributi a distanza. A condurre Ambra Angiolini con l’attore Stefano Fresi e le incursioni comiche di Lillo Petrolo. Tantissimi gli artisti. L’apertura da una piazza San Giovanni desolatamente vuota e grigia è affidato all’Orchestraccia, con un omaggio a Giorgio Gaber con il brano “Il nostro giorno”, ricordato anche dai conduttori che hanno letto un suo testo. Quindi Alex Britti il primo a salire sul palco, che ha proposto due energiche versioni di “Gelido” e “Baciami (e portami a ballare”, che hanno riscaldato il piccolo pubblico presente alla Cavea (che si è fatto comunque sentire). Primo contributo video con i Modena City Ramblers, che hanno eseguito “Bella Ciao”, per poi tornare alla musica dal vivo alla Cavea con gli emergenti. Prima Y-Not vincitore del concorso “Sicurezza stradale in musica”, che è stato premiato dal presidente della Siae, Mogol, che ha ricordato l’importanza di sostenere gli artisti e tutelare gli autori, che sono stati importanti per il pubblico in quest’ultimo anno di pandemia. Poi i tre giovani artisti finalisti del concorso 1M NEXT. Si sono esibiti nell’ordine Cargo (Roma), Marte Marasco (Milano) e Neno (Torino). La vittoria, che consiste nell’organizzazione di un mini tour live, è andata a Cargo, che ha proposto il brano “Le viole”. A premiarli è stato il patron di iCompay, Massimo Bonelli.
Dopo uno sketch di Lillo, ecco sul palco la sensuale Chadia Rodriguez, accompagnata da Federica Carta per il brano “Bella Così”. Il seno nudo, con appena due adesivi rainbow a forma di cuore posti sui capezzoli. E’ stata la provocazione della rapper di origine marocchina. “Bella così” è un brano contro la violenza sulle donne, il cyberbullismo e il body shaming. Il topless è arrivato nel finale dell’esibizione: i lunghi capelli di Chadia hanno coperto ma fino a un certo punto il seno nudo e poi i due adesivi dai colori arcobaleno posti sui capezzoli. La chiusura è stata poi con le due artiste che hanno mostrato i palmi delle mani e su cui era scritto “Libera l’amore”. Il messaggio di Chadia è stato quindi “Ragazzi, viva la libertà d’amore e l’amore di essere liberi di amare chi vogliamo e come vogliamo”, cui sono seguite le parole di Federica Carta, “Amate chi volete”. Quindi nuovo contributo con Margherita Vicario con l’Orchestra Multietnica di Arezzo, per tornare live a Roma con Ginevra.
Ancora contributi esterni con GioEvan, mentre dal vivo è toccato a Folcast. Ancora Vasco Brondi (contributo esterno), il live di Wrongonyou e la performance di Gaia dal museo Maxxi di Roma. Il concerto pomeridiano è proseguito con Nayt, gli Apres La Classe e Sud Sound System davanti ai cancelli dell’Ex Ilva, Fasma con Gigi, The Zen Circus e Bugo, che ha offerto una bella performance, caratterizzata dai brani “E invece sì” e “Come mi pare (Animale)”. Quindi gran finale pomeridiano con Il Tre, il contributo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, Gaudiano e Motta, che fresco della pubblicazione del suo terzo album “Semplice” ha proposto quella che può essere considerata come la migliore performance dell’intera manifestazione. Motta ha ringraziato “per avermi dato la possibilità di tornare nel nostro posto preferito del mondo, il palco”.
Dopo la pausa la manifestazione è ripartita intorno alle 20. In questa prima anteprima ci sono state le performance live di Piero Pelù e dei Coma Cose, intervallate dal contributo de La Rappresentante di Lista registrato a Termini Imerese. Quindi Antonello Venditti, in collegamento da Piazza San Giovanni, dove ha eseguito “Dolce Enrico” (dedicata a Enrico Berlinguer) e “Notte prima degli Esami”, Ermal Meta, Madame e Gianna Nannini, che ha ospitato il cantautore francese di origine italiane, Claudio Capeo. Sono poi arrivati, con un video realizzato agli studi Officine Meccaniche di Milano, Colapesce Dimartino, e la discussa performance di Fedez che, polemiche a parte, a dimostrato a livello musicale di essere uno dei rapper più interessanti, in grado di anticipare scenari sonori e soluzioni artistiche. Lo stesso Fedez è stato poi ospite anche nel set di Francesca Michielin, con cui ha duettato nella sanremese “Chiamami per nome”. Un contributo video anche da Noel Gallagher, per poi tornare dal vivo con Max Gazzè e la sua Magical Mystery Band, di cui fa parte anche Daniele Silvestri. L’ensemble ha poi chiamato sul palco Piero Pelù e il chitarrista Finaz per un doveroso omaggio a Erriquez Greppi della Bandabardò: per l’occasione è stata eseguita la trascinante “Beppeanna”, a tutti nota per quel “Attenziò / Concentraziò / Ritmo e Vitalità”.
Sono poi arrivati Edoardo Bennato, Mara Sattei, un contributo della cantautrice LP, Fabrizio Moro, Enrico Ruggeri (dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo), Michele Bravi, Francesco Renga, Noemi, Fast Animals And Slow Kids con Willie Peyote, Ghemon, i Balthazar e il finale tutto affidato agli Extraliscio. Sulla manifestazione anche il sigillo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha detto: “a celebrare il Primo maggio ci sarà anche quest’anno il Concertone, che pure dovrà rispettare modalità particolarmente austere: vuole essere anche un segno di ripresa per la musica, lo spettacolo, la cultura, affinché siano nuovamente fruibili dal vivo e possano contribuire alla ripartenza”. Speriamo dunque in una prossima ripresa dei concerti dal vivo.