È disponibile il videoclip di “Ci abbracciamo”, il nuovo singolo di Vasco Brondi da oggi anche in rotazione radiofonica. Uscito lo scorso venerdì e accolto subito con entusiasmo, il brano dal titolo più evocativo del momento sembra scritto per essere l’inno di buon auspicio di questa nuova primavera, in attesa di riappropriarci di un gesto semplice e meraviglioso di cui tutti sentiamo la mancanza.
Vasco Brondi compare per la prima volta in un videoclip come accompagnamento canoro di una Polka Chinata. La danza, eseguita per definizione da soli uomini, è qui rappresentata dai danzatori protagonisti con grande trasporto: il loro è un abbraccio universale, di sguardi e d’intenzioni. Un omaggio alla tradizione del folcloristico ballo bolognese nato nel dopoguerra, in cui Vasco si è imbattuto grazie alla performance Save the last dance for me del Leone d’oro alla carriera Alessandro Sciarroni. “Conoscevo da tempo il lavoro di Alessandro Sciarroni che ho sempre seguito con ammirazione” – scrive Vasco Brondi – “Quando nel 2019 ho visto lo spettacolo Save the last dance for me, ho avuto come una folgorazione e da lì è nata la canzone. Sono affascinato dal lavoro che Alessandro ha fatto sulla Polka Chinata: nel 2018, quando in Italia era praticata solo da cinque persone, ha scoperto questo ballo folcloristico bolognese, una danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del ‘900, e ha deciso di sviluppare un progetto fatto di performance e workshop per diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione”. Prodotto da Pulse Films Italia, il video è firmato da Giorgio Testi, rinomato regista del panorama Londinese. Celebre per i suoi videoclip e live sets internazionali, Testi ha collaborato con grandi artisti del calibro di Oasis, Bon Jovi, Sting, Rolling Stones, Pixies, Amy Winehouse e Blur. “Giorgio Testi è uno dei maestri di questo tipo di riprese. La capacità di rendere una performance dal vivo tangibile e reale è ciò che l’ha reso unico e l’ha portato a collaborare con tantissimi colossi della musica internazionale”, prosegue Brondi, “Non appena ho visto Save the last dance for me di Sciarroni ho immaginato un piano sequenza e pensato a Giorgio per la sua giusta sensibilità tra grande capacità registica e attitudine a vivere e capire la musica”. Al centro del video di Ci abbracciamo, i due eccezionali danzatori protagonisti Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini, e un cameo di Stefano Accorsi, direttore artistico della Fondazione Teatro della Toscana. Il video è stato realizzato al Teatro della Pergola di Firenze, per concessione della Fondazione Teatro della Toscana e grazie alla collaborazione dell’Assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi. Domani Vasco Brondi sarà ospite al Concerto del Primo Maggio di Roma con un’esibizione live di “Ci abbracciamo” da Casa degli Artisti di Milano, residenza pubblica per artisti in Italia, che pone al centro della sua attività la ricerca e il lavoro, e sostiene e promuove la pratica delle arti visive, performative, sonore, applicate, della letteratura e del pensiero. Un luogo aperto al pubblico in cui è possibile fruire l’arte non solo nella sua forma finita ma anche durante la sua produzione. Ci abbracciamo è il secondo estratto da “Paesaggio dopo la battaglia”, il primo album di Vasco Brondi dopo la conclusione del progetto artistico Le Luci Della Centrale Elettrica, in uscita il prossimo 7 maggio. Un disco sorprendente, prodotto da Taketo Gohara, Vasco Brondi e Federico Dragogna, alla cui realizzazione hanno contributo musicisti di importanza internazionale: da Mauro Refosco (Red Hot Chili Peppers, David Byrne) a Paul Frazier (David Byrne), fino ad arrivare ad Enrico Gabrielli e Alessandro “Asso” Stefana (PJ Harvey, Vinicio Capossela, Mike Patton). Il disco sarà pubblicato nei formati CD e VINILE. Nella prima tiratura limitata, il CD è accompagnato dal libro “Note a margine e macerie”, un diario on the road in una nazione deserta, racconto dei tragitti tra uno studio di registrazione e l’altro, di notti silenziosissime tra Milano, Ferrara e i ricordi di un viaggio in India, di un inverno a Lampedusa e dei paesi disabitati dell’Italia interna.