E’ online il nuovo videoclip del singolo “I ricordi” di Giulio Wilson. Tra le vie di una città immaginaria gira un “personaggio” sui generis: un palloncino, che retoricamente simboleggia lo scorrere del tempo; si anima e si allontana dal manifesto in cui era raffigurato, prende vita e va, attraversa le strade di una città deserta, tra i ricordi degli uomini. È disponibile su Youtube il videoclip del singolo “I ricordi” di Giulio Wilson, primo singolo estratto dal nuovo disco “Storie vere tra alberi e gatti” (per l’etichetta discografica Maninalto!/distribuzione Believe). Un piccolo capolavoro di animazione in 3D, con le immagini a cura del graphic designer e 3D modeler, Paul Harden, prodotto da Ackagi, per la regia della 2D senior e art director Grazia Genovese.
Giulio Wilson, autore del brano, presenta la sua concezione così coscienziosa dei “ricordi”: Grazie ai ricordi abbiamo la consapevolezza di quello che siamo, sono le espressioni dell’unica forma di immortalità che ci è concessa. A me, che sono anche viticoltore, piace pensare che i ricordi siano come certi vini da invecchiamento, che riposano e decantano nella nostra testa, sicura come una cantina. Quando si stappa una bottiglia, le parti indesiderate restano sul fondo mentre le parti limpide vengono a galla come una piacevole presenza. Il videoclip è una dedica, un omaggio di Giulio Wilson ai partigiani milanesi Emidio Mastrodomenico, Tullio Galimberti, Umberto Fogagnolo, Domenico Fiorani, Giulio Casiraghi, Renzo del Riccio, Vincenzo Cortese, Arturo Capecchi, le cui lapidi sono state rappresentate anche nel videoclip. Così Giulio canta: “Ricordi raccontati piano tra le foto in mezzo al marmo della gente che non c’è, sono fiori d’azzeruolo, sono un vecchio partigiano che racconta un po’ di se”. “I ricordi” è un brano rotondo e delicato, che funge da apripista al mondo nostalgico e allo stesso tempo sognante del disco. Una melodia guidata dal pianoforte e i contrappunti di una fisarmonica soffusa rivestono un testo che affronta il tema del ricordo, un’affezione al passato che si riscontra spesso nelle composizioni dell’artista.