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La storia di “Gimme Some Lovin'”, grande successo dello Spencer Davis Group, scritto dall’allora diciassettenne Steve Winwood
Estate del 1966: nei camerini del Marquee Club di Oxford Street c’è un quartetto che sta facendo fatica a farsi strada nell’affollato panorama musicale della Swinging London. Basato sulla straordinaria perizia dei due fratelli Winwood la band ha preso il nome dal chitarrista, Spencer Davis, perché era l’unico cui piaceva fare le interviste. Dopo vari tentativi con cover di ogni tipo, il loro produttore (il leggendario Chris Blackwell) li ha obbligati a scrivere un brano originale. “Vi chiudo in camerino sino a che non ve ne uscite con una canzone di successo”, impone loro.
Detto, fatto. In meno di un’ora Steve Winwood, allora diciassettenne, che continuava a canticchiare “Gimme Gimme Some Lovin'” si siede all’organo Hammond e costruisce una canzone che inizia con un giro di basso del fratello Muff. Dopo quel momento, i quattro ragazzi vanno a bersi qualcosa nel pub accanto al locale. Tornato al Marquee, Blackwell non trova la band e, quando li scopre al bar, si infuria. “Vi avevo detto di uscire solo quando avevate una hit”.
“E infatti l’abbiamo”, gli risponde Winwood, “vuoi sentirla?”.
Blackwell è stupefatto: il 28 ottobre 1966 Gimme Some Lovin’ dello Spencer Davis Group esce nei negozi di dischi, d’Inghilterra prima e del mondo poi, entrando direttamente nella storia del rock. Tanto che, ancora oggi, con o senza i Traffic, Steve Winwood propone sempre il brano nei suoi concerti.